Moscardelli: ''L'ultima stagione voglio finirla sul campo''

Il bomber nerazzurro conferma: ''A fine anno smetto, ma vorrei giocare fino all'ultimo: sarebbe dura smettere in quarantena''

Il bomber Davide Moscardelli

Il bomber Davide Moscardelli

Pisa, 3 aprile 202 -  Non può finire così . Non può chiudersi in quarantena una carriera lunga 23 anni e fatta di reti a grappoli in tutte le categorie, dalla Promozione alla serie A. Lo aveva già annunciato ad inizio campionato e non ha cambiato idea Davide Moscardelli: «Sì, questa è la mia ultima stagione, la voglia di giocare non è svanita ma stare lontano dalla famiglia mi pesa» ha confermato il “bomber con la barba” in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Però c'è modo e modo di far calare il sipario e uscire di scena. Fra i tanti motivi per sconfiggere il più velocemente possibile l'epidemia, c'è anche questo: permettere al capitano di salutare il calcio come si addice a grandi. Perché sì, “Mosca gol” non può salutare il mondo del pallone con un video dalla quarantena. Anche “Mosca-gol” ne è perfettamente consapevole: «Sarebbe dura smettere per cause che non dipendono da me» dice. Vuole essere lui a scegliere il giorno e il modo in cui scendere dal palco e far calare il sipario: «Certo che me lo sono immaginata l'ultima partita – racconta-: il Pisa che ha raggiunto l'obiettivo e il saluto del pubblico, prima di uscire dal campo». Nulla di speciale, per carità: ma uno stadio pieno e una standing ovation sono il minimo per un giocatore che ha scritto pagine memorabili con tutte le maglie che ha indossato.

In questi giorni di pausa forzata si gode i figli e la famiglia: «Finalmente faccio il papà a tempo pieno – dice-: mi godo i figli e gli faccio fare i compiti». E si concede pure qualche uscita sui social, come quella insieme alla moglie Guendalina in versione “Sandra e Raimondo”, divenuta virale sui social. E neppure troppo lontana dal vero per due che stanno insieme da una vita e che hanno fatto dell'autoironia e del non prendersi reciprocamente troppo sul serio il collante della relazione. Come ad esempio la prima volta in cui “Mosca” gli ha detto che cosa vorrebbe fare dopo, una volta appesi gli scarpini al fatidico chiodo: “Ma sai che, una volta smesso con il calcio giocato mi piacerebbe fare il commentatore tecnico per qualche televisione?” disse Davide. “Ma tu che ne sai di calcio?” gli rispose Guendalina con un sorriso divertito. E avanti così, fra battute, sorrisi, due figli da crescere e l'Arena da salutare ancora qualche altra volta, fino al congedo finale. Perché per “Mosca-gol”, l'unico quarantenne della serie B, la quarantena non è certo l'anticamera della pensione: «Cosa faccio in questi giorni? Qualche lavoretto in casa: ho messo un po' di stucco sui muri e cucinato. Poi, soprattutto, mi alleno: ho la fortuna di avere giardino, tapis roulant e pesi». In attesa di ricominciare: perché certi gesti, come «l'arrivo allo stadio e lo sguardo alla curva appena entri in campo» gli mancano come il pane. Forse, pure, perché sa che da calciatore saranno davvero gli ultimi.