"Attento Letta, Italia Viva a Siena è disposta a tutto"

L’avvertimento dell’ex sindaco di Siena Bruno Valentini. Il segretario del Pd: “Se perdo, lascio. Ma non come qualcun altro…”

Letta a Montalcino (Lazzeroni)

Letta a Montalcino (Lazzeroni)

Siena, 19 luglio 2021 - “Se perdo lascio, non l’ho detto come un altro anni fa”. Parola di Enrico Letta, che domenica sera alla festa nazionale del Pd a Testaccio ha annunciato le sue intenzioni in caso di sconfitta alle elezioni suppletive di Siena.

Nel collegio che fu di Pier Carlo Padoan - l’ex ministro vinse con il 36,17 contro il 32,27 per cento del leghista Claudio Borghi, non esattamente un risultato schiacciante - il segretario del Pd potrebbe non avere come avversario soltanto il centrodestra, che governa la città dal 2018, ma anche Italia viva. Siena è l’unica zona della Toscana dove il partito di Matteo Renzi mantiene un qualche tipo di consistenza. Alle elezioni regionali del 2020, la lista Italia viva - +Europa ha preso il 6,7 per cento, sopra la media regionale del 4,5 per cento.

“Con il Pd c’è un confronto aperto. Due giorni fa il nostro consigliere regionale, Stefano Caramelli, ha parlato con Enrico Letta e vedremo nei prossimi giorni se ci saranno le condizioni politiche per sostenere la sua candidatura”, dice Nicola Danti, europarlamentare toscano di Italia Viva, all’Adnkronos. “Ma intanto bisogna vedere che faranno i Cinque stelle. Sosterranno Letta? Va capito visto che i 5 stelle hanno già messo un veto su di noi”. Comunque, “se non ci saranno le condizioni per un accordo, noi saremo presenti con una nostra candidata”.

Possibile che quella di Italia viva sia solo tattica. D’altronde anche dopo le elezioni regionali, non mancarono malesseri speciali per la composizione della giunta Giani. Italia viva sembrava a un passo dal restare fuori dalla guida del governo toscano, poi tutto è rientrato grazie a un premio speciale: la vicepresidenza della Regione a Stefania Saccardi, renziana di origine controllata. È anche vero però che il capo dei renziani senesi nonché capogruppo di Italia viva in Consiglio regionale, Stefano Scaramelli, è tra i più ostili al Pd. Che cosa farebbe anche in caso di accordo con il resto del centrosinistra? Sosterrebbe apertamente il segretario Letta? “Enrico Letta si candida alle suppletive di Siena, sta parlando con il nostro responsabile locale e stanno valutando insieme un’alleanza. Ovviamente, a me farebbe piacere ma la decisione è nelle loro mani”, dice Renzi a RaiNews24.

“L’elezione del prossimo parlamentare senese sta per diventare l’appuntamento politico principale del prossimo autunno”, spiega alla Nazione l’ex sindaco di Siena Bruno Valentini. “I partiti nazionali vedono in questa sfida la legittimazione (o il suo contrario) del nuovo leader dell’unica forza che può impedire la presa del potere da parte della coppia (che fa finta di litigare) Salvini-Meloni”.

In questo quadro, dice Valentini, “lo sfidante può anche non essere nominato (è l’imprenditore Tommaso Marrocchesi Marzi, ndr), perché la sua possibile elezione non conta niente. Conta solo la vittoria o la sconfitta di Enrico Letta. E forse per il centrodestra è un bene viste le gaffes in cui è già incorso lo sfidante, che sul tema più scottante della prossima campagna elettorale (il futuro di Banca MPS) ha già incautamente dichiarato che Siena può accontentarsi di una sede di mera rappresentanza e che gli esuberi non saranno un problema perché tanto ci sono gli ammortizzatori sociali.

Paradossalmente la rilevanza della posta in palio (con la p minuscola...) gioca a favore della terra di Siena, perché Enrico Letta non potrà non mettere sul tavolo impegni importanti, con ricadute positive, dall’occupazione alle infrastrutture, dalle università al patrimonio culturale. È naturale che avremmo voluto un candidato locale, ma la candidatura di Letta (e il significato che sta assumendo) potrà portare benefici impensabili per il territorio chiamato ad eleggerlo. E poi tanto si rivoterà ad inizio 2023, se non prima”.

Fra i nodi ancora da sciogliere, sottolinea Valentini, “quello delle alleanze, che credo Letta abbia ben chiaro, con Italia Viva pronta a fare qualsiasi cosa pur di dimostrare la sua indispensabilità, che in realtà con le ultime elezioni regionali non c’è stata perché la coalizione di Giani avrebbe vinto anche senza di loro”. Infine un consiglio a Letta. Dice l’ex sindaco Valentini: “Ci sono due aree della circoscrizione da presidiare con attenzione. I cinque comuni aretini dove, nel complesso, il centrodestra è maggioranza. E il capoluogo, dove abbiamo perso dopo 70 anni per una manciata di voti.

A Siena, l’attuale giunta è stata nullafacente per tre anni, ma da qualche tempo all’indolenza amministrativa sta aggiungendo un’arroganza degna del peggior Mussari, orientata all’occupazione sistematica di ogni posizione di potere possibile, costi quello che costi, persino la distruzione delle storiche realtà musicali locali”. Letta dunque “dovrebbe aiutare il Pd cittadino e tutte le forze di opposizione a contrastare questo andazzo, costruendo una nuova progettualità per Siena, che sia la base della prossima coalizione per mandare a casa questa banda di inadeguati e prepotenti, senza pretendere che sia il Pd a comandare ma che sia comunque una forza determinante del cambiamento necessario”.