REDAZIONE MONTECATINI

Piero Gandolfo e la scuola dei campioni

La bella storia del Loto Rosso di Pieve a Nievole, dove a insegnare da 25 anni è Riccardo Innocenti. Una pioggia di medaglie mondiali

Il campione è un leone in gabbia: lui e i suoi allievi. Al tempo della pandemia, Piero Gandolfo da Pescia è più preparatore che atleta. Sì, continua a tenersi in attività, nel suo caso in forma, in condizione, ma segue costantemente (e maggiormente) i suoi ragazzi. "Piero è il mio allievo più ‘anziano’, nel senso che è con me da vent’anni, da quando ne aveva appena 12 – fa sapere il maestro Riccardo Innocenti della scuola di arti marziali Loto Rosso di Pieve a Nievole –. Insegno da 25 anni e pratico da 42: vent’anni fa incontrai l’allora ragazzino Piero, oggi fattosi uomo. A mano a mano è cresciuto, vincendo gare, medaglie, ma anche occupandosi degli allenamenti funzionali e della preparazione tecnica per chi combatte, mentre io curo la parte psicologica e rivesto il ruolo di supervisore degli agonisti. Lui ha allievi di Chinese Kick Boxing, ma alcuni praticano anche il Wing Chun Kung Fu Tradizionale che seguo io, lui fa Wing Chun anche con me. Certo, ha vinto più medaglie di tutti con la nostra scuola; io ne ho vinte un paio, ma molti anni fa, poi mi sono dedicato più al tradizionale".

La storia di Piero, nato a Pescia il 23 febbraio 1988, è singolare, specie da noi, nel Belpaese. "Iniziai a giocare a pallone ad appena 5 anni – racconta Gandolfo – ma non mi piaceva e a 10 incominciai a praticare karate, a Ponte Buggianese. Sono sempre stato attratto dalle arti marziali, un tempo indubbiamente meno diffuse da noi di oggi. Grazie a Internet, ai programmi in streaming, oggigiorno è possibile saperne di più, essere aggiornati in tempo reale. E gli appassionati aumentano: basti vedere la nostra scuola, con oltre un centinaio di iscritti che arrivano non solo dalle località della Valdinievole, ma pure da Pistoia, Prato, Lucca, persino dalla Garfagnana".

Non divaghiamo: restiamo fedeli alla storia. L’abbiamo lasciato a Ponte Buggianese: e poi? "E poi, a 12 anni, l’incontro con Innocenti e la passione che aumenta. Sino ai 2 ori e all’argento mondiali, all’argento conquistato in Coppa Italia. Peccato per questo 2020, ove è stato tutto annullato: speriamo di ricominciare a gareggiare la prossima primavera". Adesso il campione fa per sé, pensando anche agli altri. "Abbiamo infine chiuso la palestra, che pure seguiva alla lettera i protocolli governativi: sanificazione, distanziamento tra gli allievi, mascherine, gel, areazione degli ambienti, spese sostenute che sono servite a poco. Con maggiori controlli, specie all’inizio, si sarebbe potuto far continuare chi fosse stato in regola, fermando gli altri. Si ricordi: il virus arriva da fuori, non parte dalle arti marziali, dallo sport". Così per non disperdere il patrimonio di qualità della scuola, autentica eccellenza e non solo valdinievolina, ecco che "oltre a tenerci in contatto, ogni venerdì, dalle 19 alle 20 facciamo una diretta sulla nostra pagina Facebook. Ci alleniamo online: guido la parte atletica degli agonisti, tra cui ci sono ragazzi promettenti".

"Da noi – aggiunge Innocenti – l’età va dai 3 agli 80 anni ed è splendido osservare all’opera persone di svariate fasce d’età. Abbiamo provato, almeno inizialmente, ad allenarci fuori dalla palestra chiusa, ma poi abbiamo dovuto fermarci: speriamo di riaprire presto, altrimenti i danni saranno notevolissimi. Massimo rispetto per le sofferenze dei malati di Covid-19, grandissima stima nei confronti di medici e infermieri, ma nel comitato di esperti avrebbe dovuto esserci gente che conosce le materie non per sentito dire. Perché altrimenti si rischia di fare gli errori che sono stati commessi, che vanno a discapito di salute ed economia. Sbagli sesquipedali". Il bambino a cui non piaceva il calcio, nella terra del calcio "assopigliatutto", intanto si è fatto uomo. "Vedo la luce in fondo al tunnel". Il desiderio di tutti.

Gianluca Barni