Le bella storia di Giosuè e Ludovico Crescioli

Figli d’arte nati nel 2001 e 2003, già più volte vittoriosi, sono ottimi scalatori. Ora il sogno è prendere parte alla Parigi-Roubaix

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Giosuè e Ludovico, due storie parallele nello sport del pedale dove sono due belle promesse, ma non solo, perché bravi nello studio, super attivi e affiatati. I due fratelli, classe 2001 e 2003, abitano a Lazzeretto, una striscia di case tra Cerreto Guidi e Mastromarco ai piedi del Montalbano. Giosuè, un metro e novantuno e numero di scarpe 48, avrebbe potuto fare altri sport e in verità prima del ciclismo ha provato nel calcio fino a 9 anni come portiere (effettuò provini nell’Empoli e nella Fiorentina dove alla fine doveva andare). Ma alla fine stare in porta non gli piaceva. Poi il nuoto fino a 16 anni che praticava con successo in inverno, ma ormai la bici era la sua passione, ereditata dal babbo Adriano che aveva gareggiato fino ai dilettanti, titolare di un’azienda agricola, mentre mamma Stefania, ex pallavolista, non riuscì a convincere il figlio, vista l’altezza, per il volley. Giosuè passista-scalatore, tante vittorie da esordiente e allievo, ma protagonista anche da juniores con risultati di prestigio e la maglia azzurra della nazionale, con attività su strada ma anche su pista. Ora è negli under 23 con il Team Beltrami; sogna la Parigi-Roubaix. Appassionato di storia in particolare di documenti storici, ama i film e la musica trap e rap. Ha suonato anche il flauto; ha frequentato con profitto l’Iti di Empoli, indirizzo chimico.

Il fratello Ludovico, più giovane di due anni e mezzo, ottimo scalatore, cresciuto come Giosuè nelle file dell’Empolese corre nel Team Casano. "Ludo" ha già tanti successi in bacheca tra cui la Bologna-San Luca, la Pisa-Volterra, la Como-Ghisallo e la Lugo-San Marino. Lui studia informatica delle discipline della robotica presso l’istituto tecnico industriale Ferraris-Gabrielleschi di Empoli. Iniziò come il fratello nei giovanissimi con lo Stabbia, la prima bici era blu, bianca e rossa, segue altri sport, calcio, tennis, nuoto e Formula 1, ma non con la stessa passione del ciclismo. Gli piace leggere biografie dei grandi campioni dello sport, si ritiene permaloso e la corsa per lui più bella è il Tour de France.

Giosuè e Ludovico, due fratelli abbiamo detto all’inizio super attivi, che danno volentieri un mano nei ritagli di tempo a babbo Adriano nel lavoro agli ulivi. Ma ora passate le feste sotto con la bici, la prima passione, per continuare ad essere protagonisti ammirati. Il massimo traguardo non è ancora a portata di mano, ma state certi che loro faranno di tutto con serietà, impegno e volontà per raggiungerlo.

Antonio Mannori