Leopoldine, un mese in più per il bando. Gestione: in lizza ci sono già tre società

Interessamento del gruppo Qc Terme, Saturnia e Hidron

Una turista in una piscina termale

Una turista in una piscina termale

Montecatini Terme, 20 ottobre 2018 - Le terme prorogano di un mese il termine per la presentazione delle offerte relative alla gestione e al completamento della piscina termale alle Leopoldine, mentre salgono a tre i soggetti che si sono fatti avanti, al momento. Il plico con le offerte per la concessione del complesso, con i lavori per la riqualificazione e la ristrutturazione dell’immobile, dovrà arrivare all’azienda, tramite raccomandata, entro e non oltre la mezzanotte del 7 dicembre. La durata della concessione sarà pari a quella mineraria intestata alle Terme, in scadenza il 27 marzo 2037 e rinnovabile per altri sette.

Alessandro Michelotti, amministratore unico dell’azienda, ha preso la decisione perché «in ragione della complessità della documentazione richiesta e del tempo necessario per preparare le offerte, alcuni operatori economici interessati a partecipare alla gara hanno chiesto una proroga del termine previsto per la presentazione delle offerte». Il sopralluogo obbligatorio, quindi, potrà essere richiesto entro e non oltre il 16 novembre, mentre le operazioni di gara inizieranno il 12 dicembre, alle 9. Al momento, per richiedere il sopralluogo, condizione essenziale di partecipazione al bando si sono fatte avanti Quadratec, società del gruppo Qc Terme, titolare di importanti strutture come quelle di San Pellegrino e di Bagni Vecchi a Bormio, Saturnia Spa, società che gestisce il centro benessere in provincia di Grosseto e, con una richiesta arrivata poco prima della scadenza dei termini precedenti, una società riconducibile a Hidron, titolare del grande centro benessere a Campi Bisenzio. La riapertura dei termini per la presentazione dell’offerta per le Leopoldine potrebbe portare così a più di tre i gruppi che vogliono rilevare la gestione dell’immobile e completare i lavori relativi alla struttura, fermi ormai da oltre sette anni.

Tra i documenti più rilevanti richiesti agli aspiranti gestori, che devono comunque avere un’esperienza di almeno 36 mesi nel settore termale, c’è la referenza bancaria relativa alla capacità finanziaria legata alla concessione, per un importo minimo parti al canone annuo a base di gara, alla quale, a garanzia, si aggiunge una fideiussione per la stessa somma. L’importo annuo previsto per il canone è di un milione e 200mila euro, oltre Iva: per i primi quattro anni dalla stipula del contratto, i lavori effettuati potranno essere scomputati fino alla 80% dalle rate, dal quinto al settimo compresi fino al 70%, e dall’ottavo fino alla fine del rapporto fino al 50%.

Daniele Bernardini