Terme di Montecatini, dipendenti ancora senza stipendio

Il 2 dicembre è convocata una commissione con i lavatori a partita Iva e collaboratori. Magnani (M5S): "Situazione preoccupante"

Simone Magnani (M5S) presidente commissione controllo delle società partecipate

Simone Magnani (M5S) presidente commissione controllo delle società partecipate

Montecatini Terme (Pistoia), 25 novembre 2022 - Terme, la situazione è a rischio per tutto il personale. Simone Magnani, presidente della commissione consiliare per il controllo delle società partecipate, ha convocato i dipendenti e i collaboratori a partita Iva della società per fare il punto sulla loro situazione, soprattutto quella legata al pagamento degli stipendi, venerdì 2 dicembre, alle 14.30, in municipio.

Il capogruppo del Movimento Cinque Stelle, critica il sindaco Luca Baroncini per il modo in cui sta affrontando l’acquisto della Torretta. "Come sempre - sottolinea - il sindaco copia malissimo le idee degli altri e si intesta risultati che non esistono. La notizia dell’acquisto da parte del Comune della Torretta non è una vittoria e non è un risultato di cui andare fieri. Provo a sintetizzare per punti. Bene che non si sia privata la società di un asset importante, come le Tamerici, se saranno unite alle Leopoldine. Come minoranze lo abbiamo spiegato ampiamente in consiglio e su questo l’amministrazione è riuscita a riflettere. Arriviamo a questa delibera dopo tre anni di muro dell’amministrazione alle nostre proposte. Ci si arriva solo perché abbiamo la pistola alla tempia del tribunale, senza lavoro a monte, senza condivisione, dialogo, senza alcun tipo di progetto per il futuro e soprattutto fuori tempo. A fronte di circa tre milioni di crediti verso la società, il Comune si impegna ad acquisire immobili per 1.5 milioni. Inoltre, ne aveva promessi due e non ci sono atti o valutazioni che impediscano di impegnarsi almeno per i 3 necessari a fare, di fatto, saldo zero. Dove sarebbe lo sforzo? Dove stanno i meriti? Il milione e mezzo del Comune copre in parte i debiti con l’erario che queste cessioni creeranno alla società. Di fatto non porta nulla alla causa del concordato. L’impegno della Regione è di 14 milioni, quello del Comune è un decimo ed ancora si porta avanti la storia delle quote perse da Giuseppe Bellandi. Il sindaco più volte ha detto che la soluzione sta nell’aumento di capitale, perché non lo ha proposto all’assemblea dei soci? Che peso avrebbe adesso, in tribunale, il no della Regione ad una delibera dell’assemblea societaria? Nessuno ha il coraggio di dire che la Società, e con essa il termalismo, viene abbandonata in tribunale. Si parla di piante, foto, cinema. Il termalismo e le cure invece sono sparite dal dizionario dei soci. Con questa operazione, ci presentiamo in tribunale debolissimi e con scarse opportunità di riuscita. Anche fosse però, la società, non avrà modo di dare continuità aziendale né di dare indirizzi sulla gestione degli immobili. Perdiamo totalmente il controllo del patrimonio iniziando una liquidazione che durerà anni in modo disordinato. Nessuno ha il coraggio di dire che abbiamo perso il treno degli Uffizi diffusi. E’ imbarazzante sentir dire che sarebbero stati una soluzione peggiore delle altre. Certo, non voglio sminuire il patrimonio Alinari ma l’idea futuristica del governatore è tutta da creare, promuovere e valorizzare. Nessuno parla del problema dell’acqua. Le fonti sono in sofferenza e necessitano di interventi. Poi c’è l’aspetto amministrativo della concessione e degli accreditamenti".