Raffaello torna a casa Il suo quadro in Cattedrale

Ieri la presentazione del celebre dipinto "La Madonna del Baldacchino". L’opera, che fa parte del progetto "Uffizi Diffusi", esposta fino al 30 luglio.

Raffaello torna a casa  Il suo quadro in Cattedrale

Raffaello torna a casa Il suo quadro in Cattedrale

PESCIA

A dare il benvenuto alla Madonna del Baldacchino, in Cattedrale, una piccola folla: rappresentanti delle istituzioni, del mondo del terzo settore, anche della scuola, sono accorsi sotto le navate della Chiesa dei Santi Maria Assunta e Giovanni Battista, per salutare il ritorno del capolavoro di Raffaello Sanzio negli spazi che erano stati allestiti per ospitarla, nella cappella Turini. La cappella ospita la tomba di monsignor Angelo Simonetti e il mausoleo di Baldassarre Turini, che fu datario dei pontefici Leone X e Clemente VII, entrambi De Medici. Come hanno ricordato nel corso dell’inaugurazione sia il governatore Eugenio Giani che il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, fu proprio Turini a riportare a Pescia l’opera di Raffaello, che era suo grande amico e di cui fu esecutore testamentario. Nel 1697 il principe Ferdinando De Medici la acquistò dalla famiglia Buonvicini, erede dei Turini, la fece restaurare e la portò a Palazzo Pitti, a Firenze. Al suo posto, nella cappella, venne posizionata una copia, realizzata nel 1699 da Pier Dandini. La inestimabile pala rimarrà esposta in Cattedrale per tre mesi, fino al 30 luglio. Il direttore Schmidt ha parlato di Uffizi Diffusi e del coinvolgimento della città nell’iniziativa. Questa qua, però, è la più importante di tutte, non solo perché l’opera d’arte è in assoluto la più importante, tra tutte quelle trasferite finora, ma perché questa operazione, che oggi inizia a poter essere fruita, è un’iniziativa che recupera le varie dimensioni dell’idea degli Uffizi Diffusi. Primo: abbiamo il ritorno in un luogo dove storicamente l’opera era; non solo: qui abbiamo addirittura la Cappella Turini, costruita per l’opera, quindi una ricontestualizzazione architettonica e storica che è difficile, impossibile fare altrove. Secondo: grazie al ritorno, si attivano anche i tesori della città e della Valdinievole, iniziando qui, dall’interno del Duomo. Il fatto che qui ci sia la Madonna del Baldacchino, che si rivolge ai fedeli, e quindi verso la terra, poi però vediamo in connessione con il 15 agosto, la Madonna che va nei cieli, si rapporta con il Cielo, verso Dio. Un equilibrio che si è perso nel momento in cui il quadro è stato trasportato a Palazzo Pitti. La terza è quella che qui è in un luogo sacro, nel Duomo, e quindi tutta la dimensione che era la più importante per Raffaello, quella spirituale, viene recuperata. Per questo è stato giustissimo che il Vescovo abbia terminato l’inaugurazione con una preghiera".

Emanuele Cutsodontis