Da anni chiedono a gran voce di essere serviti da Acque spa. L’acquedotto pubblico non serve le abitazioni che insistono sul tratto di via Mammianese che, da Pietrabuona, raggiunge Vellano, più o meno in quel punto che tutti, nella zona, conoscono come la curva del Grillo. Sono una trentina le famiglie interessate, da sempre costrette ad approvvigionarsi di acqua utilizzando pozzi privati. Una situazione che molti di loro non accettano. "Negli anni, niente è cambiato – afferma, parlando anche a nome dei propri vicini, Gionata Pucci –. Le promesse che ci erano state fatte qualche anno fa, anche in occasione di una riunione pubblica ospitata dai locali del circolo di Vellano, si sono rivelate promesse elettorali, parole. Da tempo abbiamo consegnato agli uffici comunali tutta la documentazione. La Giunta Giurlani aveva in mano tutto quanto ci aveva chiesto, tutto quanto avrebbe dovuto servire per risolvere il nostro problema. Non è stato fatto niente. Ma non si è risolto nulla nemmeno in questi mesi, con la nuova amministrazione comunale. Per noi, per le famiglie che vivono in questa zona, quello dell’acqua è un problema grave. Oltre alle spese, che non sono indifferenti, c’è sempre la paura di quello che potrebbe accadere, dell’esaurimento delle falde".
La battaglia per l’acqua di Pucci e dei suoi vicini nasce tanti anni fa, e le numerose famiglie interessate dal problema non vedono una soluzione vicina. Ma non sono intenzionate a smettere di combattere. E quello dell’acqua non è il solo problema per il quale si cerca una soluzione. A Vellano c’è un campo di calcio di proprietà comunale come non ce ne sono altri, in tutta la Valleriana. Un campo di dimensioni regolari, dotato di spogliatoi. Chiuso da anni. "Un tempo era gestito dalla squadra del Vellano – ricorda Pucci –, era curato da Aldo Macchini, che lo teneva sempre pulito e in ordine. Quando ha mollato, a causa dell’età, tutto è finito. Per un periodo di tempo era stato preso in gestione dal Gruppo Valdinievole, che lo aveva rimesso a nuovo. Qualche anno fa, però, anche loro hanno lasciato e i cinghiali sono tornati. Adesso è del tutto inutilizzabile. Non è stato fatto più niente perché venisse ripristinato- conclude -anche solo per onorare il ricordo di Aldo Macchini".
Emanuele Cutsodontis