Sanac, Persiani scrive a Meloni: "Serve subito un intervento per salvare azienda e lavoratori"

Chiesto un "interesse concreto" del Governo e la "ripresa del tavolo istituzionale al Ministero" "Il settore siderurgico italiano è strategico, lo Stato deve ‘farlo proprio’ anche con acquisizioni".

Sanac, Persiani scrive a Meloni: "Serve subito un intervento per salvare azienda e lavoratori"

Sanac, Persiani scrive a Meloni: "Serve subito un intervento per salvare azienda e lavoratori"

Il recente blitz degli operai Sanac in consiglio comunale a Massa ha avuto effetto. Il sindaco Francesco Persiani, a nome dell’amministrazione, ha infatti scritto alla presidente del consiglio, Giorgia Meloni, al Governo e per conoscenza ai sindacati e alla Regione per accendere di nuovo i riflettori sulla vicenda Sanac, a meno di un mese dalla chiusura della quarta asta per la vendita del gruppo con 4 stabilimenti in Italia di cui il principale è a Massa. Una lettera che il sindaco insieme alla giunta ha portato giovedì in fabbrica agli operai dando ulteriori garanzie ai lavoratori: l’area dove risiede Sanac rimarrà industriale.

"Da tempo – scrive Persiani alla Meloni – sono venuti a mancare i quantitativi di ordini derivanti dallo stabilimento tarantino a favore di mercati esteri, facendo crollare il lavoro e gli impegni economici, spalancando le porte alla Cassa integrazione e alla prospettiva di una conseguente riduzione delle maestranze se non alla dismissione di alcuni dei quattro stabilimenti. Tutto questo impedisce a Sanac di predisporre un piano industriale di prospettiva che, tra i vari obiettivi, riesca a mettere in salvaguardia il futuro di centinaia di operai di Massa, Gattinara, Vado Ligure e Grogatsu-Assemini, i cui lavoratori vivono nell’incertezza e nello sconforto da troppi anni, e a loro dobbiamo sommare anche tutti i lavoratori dell’indotto".

Persiani invoca "un intervento urgente delle massime autorità governative, affinché si dimostri un concreto interesse per una vertenza rimasta sinora irrisolta" ricordando che "il settore siderurgico italiano è ritenuto strategico, allora lo Stato deve intervenire e ‘farlo proprio’, anche mediante acquisizioni pubbliche", spingendo quindi per un’acquisizione di Sanac da parte dello Stato, magari tramite Invitalia un po’ come avvenuto per l’ex Ilva. Una soluzione che a ogni modo "porti certezze e stabilità nella vita dei concittadini massesi, e non solo, dal momento che Sanac per la città di Massa rappresenta uno degli ultimi baluardi produttivi del territorio, capace di produrre prodotti eccellenti che non possiamo in alcun modo permetterci di perdere perché ne subirebbe un danno l’intera filiera industriale del nostro paese. Non nascondo la forte apprensione per il destino di una tra le più importanti aziende del nostro comprensorio, ma soprattutto per il futuro di centinaia di lavoratori che hanno contribuito, senza mai fermarsi neppure in pandemia, a mantenere salde la produzione e l’alta qualità dei materiali nonostante le difficoltà sussistenti da anni".

Il sindaco ricorda anche di aver già incontrato e discusso con ministri e sottosegretari nel tempo, scrivendo anche all’allora presidente Draghi, con le plurime convocazioni del tavolo prefettizio a cui partecipò anche la sottosegretaria Alessandra Todde ed è per questo che auspica ancora la "ripresa di un tavolo istituzionale al Ministero, affinché il territorio che rappresento non sia lasciato solo e in balia di andamenti economici globali e venga chiarita quantomeno la strategia generale che si vuole percorrere".