Lapideo, nuove frontiere. Tecnologia e filiera corta

Morelli di Apuana Sb: "Per il settore le innovazioni digitali sono alla porta". L’azienda carrarese è stata selezionata da ’Nana Bianca’ e ’Startup Italia’.

Lapideo, nuove frontiere. Tecnologia e filiera corta

Lapideo, nuove frontiere. Tecnologia e filiera corta

Claudio Morelli di Apuana SB rilancia sul Polo tecnologico e sulla filiera corta. Morelli da più di dieci anni si occupa di innovazione applicata al settore lapideo, e l’azienda da lui guidata è pronta ad accettare le sfide di mercato in un mondo che sta rapidamente cambiando. Apuana SB è stata selezionata da ‘Nana Bianca’ e ‘Startup Italia’ per entrare a far parte del percorso di accelerazione di Prisma, il Centro di trasferimento tecnologico del distretto tessile di Prato. "Per vedere applicate le innovazioni digitali al mondo della pietra è solo una questione di tempo – spiega Morelli – L’intero settore sarà presto obbligato a fare uno scatto in avanti, verso sistemi di ‘responsabilità sociale di impresa’, anche se ai singoli operatori questo può non piacere".

Voi cosa pensate di fare visto che Apuana SB è solo una start up? "Sfruttando il fatto che la maggior parte dei marmi complicati (e colorati) vengono lavorati in loco, abbiamo pensato di usare il processo di resinatura per introdurre sul mercato il concetto di ‘Materia prima certificata’. Stiamo ipotizzando di istituire anche un tavolo di confronto con alcune imprese amiche, per capire se esistono anche altre tecnologie utili a favorire l’evoluzione dell’attuale sistema produttivo verso un’economia della conoscenza, più rispettosa dell’uomo e dell’ambiente".

La certificazione della Materia Prima però, non potrebbe incentivare la vendita dei blocchi grezzi, anziché riattivare la filiera corta?

"Secondo una nostra visione, condivisa anche da altri operatori, la certificazione del materiale lapideo potrebbe avere degli effetti positivi sulla percezione di valore da parte dei clienti finali, un bel vantaggio competitivo. Se grazie alle tecnologie poi riuscissimo a ricreare un margine anche sui materiali più poveri, questo potrebbe essere investito nel marketing e nei processi di miglioramento continuo, in modo da favorire il rientro di certe lavorazioni al momento considerate antieconomiche. Sono sicuro che qualcuno definirà tutto questo un’utopia, lo hanno già fatto non troppo tempo fa i vertici locali di Confindustria, alla quale pure noi siamo iscritti, riferendosi alla tracciabilità, il nostro core business".

Quale tecnologia impiegherete per introdurre sul mercato il concetto di Materia prima certificata? "È dal 2018 che ci occupiamo di blockchain e questo ci ha permesso di sviluppare uno dei pochi progetti in Italia ad avere certe caratteristiche, e ora grazie ad alcuni partner di livello internazionale stiamo lavorando alla sua evoluzione. Ci stiamo spostando verso quei criteri di sostenibilità, ambientale, sociale e di governance ai quali tutte le aziende saranno chiamate ad allinearsi, iniziando da quelle quotate in borsa". Insomma per Morelli "l’obbiettivo è di rifondare il Polo tecnologico per il marmo con un’altra dinamica però rispetto al passato, un centro gestito direttamente dalle aziende orientate verso i temi della sostenibilità a 360°, realmente impegnate in un percorso di crescita virtuosa e pronte a collaborare con altre organizzazioni, centri di ricerca o città, soggetti insomma che si siano dimostrati più capaci di noi nell’anticipare questo grande cambiamento in corso".

Alessandra Poggi