"In quell’area va rafforzata la produzione"

Gli uffici dell'urbanistica regionale sollevano dubbi sulla variante Sogegross, ritenendo che non sia in linea con le pianificazioni strutturali del Comune e quelle sovraordinate. La proposta non contribuisce alle indicazioni strategiche del Piano di indirizzo territoriale toscano e non rispetta le norme tecniche attuative. Inoltre, ci sono preoccupazioni riguardo alla compatibilità con i vincoli di Sir e alla viabilità.

Sono gli uffici dell’urbanistica regionale a evidenziare con più forza tutti i dubbi sulla variante Sogegross rispetto anche alle pianificazioni strutturali del Comune e quelle sovraordinate. La proposta, sostengono i tecnici di Firenze, "non concorre a conferire un apporto correlato alle indicazioni strategiche" definite dal Piano di indirizzo territoriale toscano. Inoltre "introducendo nel comparto Zia un’attività non propriamente industriale/artigianale, la Variante non si pone in linea con l’obiettivo del ‘rafforzamento della tradizionale identità industriale rappresentata in primo luogo dalla Zona Industriale Apuana e dal comparto del marmo’ e con la previsione di rafforzare la ‘caratterizzazione industriale dell’area, favorendo l’insediamento di attività che garantiscono elevati livelli di occupazione ed evitando la parcellizzazione delle aree e l’insediamento di attività non propriamente industriali o artigianali di adeguate dimensioni’", previste dal Piano strutturale. In contrasto anche con gli indirizzi del Regolamento urbanistico, con un’attenzione di dettaglio alle norme tecniche attuative che non esplicitano "l’ammissibilità dell’attività di commercio all’ingrosso nel comparto Zia".

La richiesta al Comune è di verificare i contenuti del Piano strutturale "in quanto l’introduzione della destinazione commerciale all’ingrosso determina un possibile profilo di incoerenza con le disposizioni normative del Ps" valutando anche "l’opportunità di procedere con la modifica delle Nta in quanto si profila una condizione d’incoerenza interna allo strumento urbanistico". Dubbi poi sulla possibilità di un insediamento di commercio alimentare in un’area ancora sottoposta a vincoli di Sir, e infine sulla viabilità: "Vista in prossimità dello svincolo dell’autostrada, restano da valutare con Autostrade gli aspetti relativi alla sostenibilità del nuovo traffico indotto", e quelli sulla viabilità provinciale con l’amministrazione di Palazzo Ducale.

FraSco