"Respingo qualsiasi accusa di antisemitismo, non nutro nessuna ostilità verso il popolo ebraico". Con questa frase, pronunciata in consiglio comunale, il consigliere Hicham Koudsi ha così provato a chiudere il cerchio dopo la sua astensione alla cittadinanza onoraria assegnata ai fratelli Pesaro una decina di giorni fa che ha messo in imbarazzo l’intera maggioranza. Un cerchio che si era aperto lo scorso 18 settembre con l’assegnazione della cittadinanza, quando il consigliere aveva deciso di astenersi come azione simbolica di protesta per il conflitto tra isrealiani e palestinesi a Gaza. Il tema, che ha occupato gran parte dello spazio politico dell’ultima settimana, con dichiarazioni di maggioranza e opposizione, della sindaca Arrighi e dello stesso consigliere Koudsi, che si era già scusato a mezzo stampa, ha preso anche la quasi totalità dell’attenzione durante il consiglio di giovedì, con un dibattito tra le varie forze politiche andato avanti per tre ore.
Dibattito in cui sono state presentate due mozioni dall’opposizione, entrambe non approvate. Una mozione, presentata da Massimiliano Bernardi, chiedeva le dimissioni irrevocabili di Koudsi a seguito delle sue dichiarazioni successive all’astensione. L’altra mozione, su cui si è poi soffermato gran parte del dibattito politico e presentata dai consiglieri Simone Caffaz, Maria Mattei, Matteo Martinelli e Rigoletta Vincenti, chiedeva invece alla giunta e alla maggioranza di prendere ufficialmente le distanze dalle dichiarazioni di Koudsi, ritenute di stampo antisemita, invitando allo stesso tempo a una riflessione a 360 gradi sul tema Shoah e antisemitismo.
Nei numerosi e articolati interventi di gran parte dei consiglieri, la maggioranza, inclusa la sindaca Serena Arrighi, pur prendendo le distanze dal voto di astensione di Koudsi, ritenuto un errore, ha però apprezzato le scuse del consigliere, ritenendole adeguate per far rientrare la frattura politica che si era creata, senza bisogno della mozione proposta dalla maggioranza. "Hicham ha chiarito che quelle dichiarazioni fatte a caldo dopo un voto erano sbagliate – ha commentato il capogruppo Pd Gianmaria Nardi – e quel voto ha messo in difficoltà la maggioranza, inutile negarlo, ma da qui penso si possa ripartire".
Dall’altra parte l’opposizione ha ritenuto invece molto gravi le dichiarazioni di Koudsi, con scuse che sono state accettate ma ritenute tardive o comunque non sufficienti rispetto al tono delle affermazioni di dieci giorni prima. "Mi scuso con coloro che si sono sentiti offesi dalla mia astensione – ha ribadito Koudsi – e vorrei scusarmi anche con i fratelli Pesaro. Attribuisco grande importanza al tema della memoria, perché rappresenta la storia di questo paese. So cosa vuol dire essere allontanati dalle proprie terre, con la mia famiglia vittima in Siria. Respingo le accuse di antisemitismo, non nutro ostilità verso il popolo ebraico e ritengo ci voglia l’impegno di tutti per un futuro di pace". In chiusura di dibattito, una volta ufficializzato il voto contrario alla mozione proposta da Caffaz, Mattei, Martinelli e Vincenti, il consigliere Simone Caffaz ha fatto spuntare la stella di David. In segno di protesta simbolica, ha indossato sul petto la stella gialla a sei punte, che gli ebrei erano costretti a indossare durante le persecuzioni nazifasciste, precisando che, da ora in avanti, continuerà a indossarla in ogni futuro consiglio comunale.
"Una vergogna che un consiglio comunale e una maggioranza – ha commentato Caffaz – non abbiano il coraggio di votare un documento di condanna di un atto tanto disgustoso, solo perché a metterlo in pratica è stato un suo componente". Matteo Martinelli ha infine aggiunto che, a seguito dell’esito negativo della mozione, valuterà se presenziare alla prossima giornata della Memoria in Consiglio comunale.