REDAZIONE MASSA CARRARA

Fibromialgia, una super equipe: gruppi di supporto psicologico e ambulatori in aiuto dei malati

La Reumatologia di Carrara individuata dalla Regione come centro di riferimento per diagnosi e cura. I pazienti di questa malattia ’invisibile’ sono per il 90% donne, con un picco tra i 40 e i 60 anni

L’équipe a capo dei gruppi di supporto psicologico: Michela Zanetti, Serena Pallotti, Elisa Ratti e Alessandra Poggi

Massa Carrara, 13 giugno 2024 – E’ una malattia che provoca tanto dolore, rende difficile la vita delle persone e colpisce oggi in Italia circa 2 milioni di persone, in gran parte donne. Eppure, se ne sa ancora molto poco, a lungo è rimasta una ‘malattia invisibile’, riconosciuta come malattia cronica dal Ministero della Salute soltanto nel 2007. Oggi a Carrara la struttura di Reumatologia è riconosciuta come eccellenza ed è stata individuata dalla Regione come centro di riferimento per la diagnosi e la cura, con un progetto pilota di supporto psicologico.

"La fibromialgia – evidenzia il responsabile per la zona Apuane e coordinatore della linea professionale Reumatologia per l’Asl Toscana nord ovest, Gianluigi Occhipinti – è una patologia reumatica non infiammatoria caratterizzata da dolore cronico. I sintomi possono comparire in modo graduale e aggravarsi con il passare del tempo, oppure esordire all’improvviso dopo un evento traumatico, spesso un distress psicologico. Non è una malattia rara, né una malattia psicosomatica. I pazienti sono per il 90% di sesso femminile, con un picco tra i 40 e i 60 anni. La donna sperimenta un senso diffuso di dolore, marcata astenia, disturbi della concentrazione, della memoria, del sonno, un aumento della tensione muscolare e rigidità. Sintomi che compromettono in modo sostanziale la qualità della vita".

Il progetto portato avanti nell’Asl prevede la presenza di ambulatori di Reumatologia dedicati alla fibromialgia sia a Carrara, per la zona nord, dove le pazienti verranno valutate e seguite dalle dottoresse Franca Storino, Cristina Bernardoni e Vittoria Bascherini, che a Livorno, per la zona sud, dove sarà presente la dottoressa Cristina Mandolesi. L’approccio terapeutico più adeguato è proprio quello multidisciplinare: framci, percorsi di attività fisica, fisiochinesiterapia mirata. E per molti pazienti è essenziale anche il supporto psicologico: "Dopo una prima collaborazione fatta su Livorno, nell’Asl Toscana nord ovest è partito il progetto pilota per il supporto psicologico che ha visto la messa a punto nella zona delle Apuane di gruppi per i quali ci sono stati partecipazione e apprezzamento", prosegue Occhipinti. Si tratta infatti di una patologia cronica e sistemica che riguarda soprattutto le donne adulte e che coinvolge la sfera del corpo della donna. Le pazienti si trovano a patire un dolore sordo e costante che coinvolge più regioni corporee. La sofferenza psicologica è quindi acuta e persistente nel tempo. Essendo una malattia non ancora conosciuta e non inserita tra le malattie invalidanti, alcune donne sperimentano un senso di solitudine e di vergogna. C’è chi racconta di non essere creduta, trattata da depressa, da ansiosa, chi non si sente compresa talvolta nemmeno dai sanitari.

"Nella zona Apuane – afferma la psicologa Michela Zanetti – sono già attivi due gruppi di psicoterapia per pazienti fibromialgiche. Ogni gruppo, di circa venti donne, si incontra il lunedì dalle 16 alle 17.30, a cadenza quindicinale, nella ’Sala della Musica’ del Noa". Insieme alla dottoressa Zanetti, conducono i gruppi la dirigente psicologa dell’ospedale Apuane, Serena Pallotti, e le specializzande in psicoterapia Elisa Ratti e Alessandra Poggi. A partire da questo mese di giugno, con la presenza di Luca Galli, specialista psicologo con esperienza nel trattamento della malattia organica e dei bisogni di salute della donna, è inoltre possibile sviluppare ancora di più il percorso, misurando gli esiti degli interventi.