Dimensionamento, marcia indietro. Verso la fusione solo il ’Bonomi’

Il Milleproroghe evita per ora tre dei quattro ’raggruppamenti’ fra istituti deliberati dalla Provincia La critica di Lorenzetti: "Tanto lavoro inutile e la situazione non è risolta. Tra un anno dovremo rifare tutto".

Dimensionamento, marcia indietro. Verso la fusione solo il ’Bonomi’

Dimensionamento, marcia indietro. Verso la fusione solo il ’Bonomi’

"Il governo si è accorto di aver sbagliato e all’ultimo momento ha provato a metterci una pezza: ma il rattoppo è peggiore dello strappo". È furioso il presidente della Provincia, Gianni Lorenzetti, per la parziale retromarcia sul dimensionamento scolastico. Licenziato in questi giorni, il decreto Milleproroghe consente alle Regioni di derogare fino al 2,5% rispetto al numero delle scuole da tagliare. "Tutto questo crea confusione nel mondo della scuola e nelle istituzioni – dice Lorenzetti – La deroga non risolve la situazione, la sposta di un anno dopo aver costretto a un lavoro immenso le conferenze zonali educative dei territori, le Province, le Regioni. Tra un anno dovremo rifare tutto".

La misura rappresenta, infatti, una deroga per il solo 2024/25. Pertanto, secondo Lorenzetti, non si tratta di una vera attenuazione del dimensionamento scolastico e del suo impatto sulle scuole ma solo di una tardiva presa d’atto del governo che il dimensionamento crea scontento e scompensi alle amministrazioni locali. Cosa succederà? Si passerà a un solo accorpamento dei 4 originariamente deliberati nel consiglio provinciale di metà dicembre, che riguardavano il Comprensivo Bonomi di Fosdinovo con il Moratti di Fivizzano, il Tifoni di Pontremoli con il Ferrari di Pontremoli, il Malaspina di Massa con il Massa 6 di Massa, il Liceo scientifico Marconi di Carrara con l’Istituto Superiore Zaccagna-Galilei. E’ probabile che la Regione, seguendo il criterio numerico cioè partendo dalle scuole con numero di studenti più basso, scelga di accorpare il Bonomi di Fosdinovo con il Moratti di Fivizzano (assieme ad altre 3 scuole toscane con sede a Stazzema, Pescaglia e Sansepolcro). "Quando riusciamo a chiudere il pacchetto viene fuori il milleproroghe che rimette in moto i numeri, così in Toscana non sono più 15 ma 4 gli accorpamenti. Quindi per gli 11 rimandati se ne parlerà il prossimo anno dove andranno sommati agli ulteriori 3 accorpamenti in programma per il 2025", chiude Lorenzetti. E il sindacato Uil scuola è in agitazione. "A Fosdinovo abbiamo il caso unico di un’amministrazione comunale che accondiscende all’accorpamento", tuona il segretario generale Uil scuola Toscana, Carlo Romanelli. Romanelli stamani alle 11.30 incontrerà l’assessora regionale Alessandra Nardini insieme a Cgil e Cisl. "I calcoli sulla Toscana non tornano – dice il segretario Uil – Vengono tagliate troppe autonomie scolastiche. Secondo i parametri governativi dovrebbero esserci 570 autonomie scolastiche, esattamente quelle che ci sono attualmente". Poi Romanelli parla di un doppio errore: "Oltre a voler accorpare l’istituto di Fosdinovo, nonostante sia da salvare, lo si farebbe secondo una legge che non c’è più". Tutto discenderebbe da un vizio interpretativo della norma per cui si farebbe erroneamente riferimento agli ambiti anziché ai distretti scolastici. "Gli ambiti della legge 107 del 2015 sono stati disapplicati. Fosdinovo è nel distretto di Massa e Carrara con più facile raggiungibilità rispetto a Fivizzano".

Il termine ultimo per l’adozione dei piani di dimensionamento è il 5 gennaio. Vero è che la Corte costituzionale ha dato ragione al Ministero per cui allo Stato compete l’ultima parola in materia di dimensionamento ma la stessa sentenza afferma che i numeri siano dati secondo criteri definiti. "Dei 15 accorpamenti ne saranno fatti 4 in tutta la regione e 1 in provincia: se ne salvano 11 – chiosano Nicola Del Vecchio e Isa Zanzanaini di Cgil – Dai numeri il criterio più idoneo è quello di procedere accorpando le scuola con i numeri più bassi. In provincia ci saranno ricadute positive di questa ritirata, ma se non si nominano i dirigenti che servono in ogni scuola, se non si stanziano le risorse che servono per l’edilizia scolastica e se continuano a essere applicate le solite norme sulle assegnazioni del personale scolastico, la scuola italiana continuerà a declinare inesorabilmente".

Michela Carlotti