Blitz anarchico, la Procura fa ricorso. In Cassazione la sentenza del Riesame

Il Pm ha impugnato il provvedimento che escludeva atti terroristici

Blitz anarchico, la Procura fa ricorso. In Cassazione la sentenza del Riesame

Blitz anarchico, la Procura fa ricorso. In Cassazione la sentenza del Riesame

Per il Tribunale del Riesame non c’è stato alcun atto terroristico, ma la Procura presenta ricorso in Cassazione. Per i nove libertari che lo scorso agosto vennero arrestasti per le pubblicazioni sulla rivista Bezmotivny, al di là delle singole posizioni di ciascuno per le misure cautelari, il ceppo comune è dato dall’ordinanza del Tribunale del Riesame che valutò il provvedimento del Gip del 31 luglio. E’ stato quindi il Riesame, i primi di settembre, a ridimensionare le accuse accogliendo il ricorso della difesa dei nove anarchici. Ricorso "accolto ritenendo che non ci fosse l’imputazione per il reato più grave di terrorismo – spiega George Botti (nella foto) avvocato di Gino Vatteroni uno degli indagati - e lasciando l’eversione all’ordine democratico". Rimangono così elementi indiziari e pericolo di reiterazione riguardo all’istigazione a delinquere e all’apologia perciò vengono disposte misure cautelari. A questo punto arriva il primo settembre "le motivazioni del Riesame non vengono rese note perché è un procedimento complesso quindi il giudice si riserva – continua Botti –. Nel frattempo succede che il mio assistito viene sorpreso a chiacchierare". A questo punto si apre un secondo fronte dove il 56enne Vatteroni viene prelevato dalla sua abitazione il 4 ottobre per poi essere condotto in carcere a Massa. A lui è stato contestato di aver violato le prescrizioni stabilite durante gli arresti domiciliari rinforzati (obbligo di non uscire dall’abitazione, non avere contatti con terzi, non usare telefono e internet), viene quindi disposta un’aggravante: ha avuto contatto con l’ex esponente delle Brigate Rosse, Paolo Neri. Sarà poi trasferito nel carcere di alta sorveglianza di Alessandria. Ma l’avvocato Botti presenta appello contro l’ordinanza di aggravamento delle misure cautelari e lunedì si terrà l’udienza. Sull’altro fronte invece, "l’11 ottobre sono state depositate le motivazioni del Riesame " ha poi proseguito l’avvocato. A questo punto la Procura impugna. "Per questa ragione aveva 10 giorni di tempo per presentare ricorso per Cassazione. Quando viene depositato il ricorso per Cassazione non viene notificato qualcosa alla controparte ma partono gli avvisi di legge. Mi aspettavo questa cosa perché uno prova a vedere se la ricostruzione iniziale del Gip possa essere avvalorata. Ora partono gli avvisi di legge, le comunicazioni e in un volgere di tempo relativamente breve, in un mese massimo due, ci troveremo a vedere fissata un udienza a Roma e la Cassazione dirà se l’impostazione iniziale del Gip era davvero infondata o se è il Riesame che ha sbagliato. La Cassazione può fare diverse cose: può confermare la decisione del Riesame, può annullarla, può anche rimandare gli atti al giudice precedente ritenendo che vi siano degli aspetti di merito, potrebbe chiudere tutto ma in linea di massima potrebbe avere anche un ulteriore prosieguo".