Asl, emergenza personale: "L’assistenza sanitaria a rischio nei mesi estivi"

Sos della Cgil: "Un numero di assunzioni inadeguate per i reali bisogni con l’afflusso dei turisti. E i lavoratori ancora hanno ferie da smaltire del 2023" .

Asl, emergenza personale: "L’assistenza sanitaria a rischio nei mesi estivi"

Asl, emergenza personale: "L’assistenza sanitaria a rischio nei mesi estivi"

Dai medici agli impiegati del Cup, la sanità continua a fare i conti con le sue tante emergenze che con l’estate rischiano di accentuarsi, soprattutto nella zona di costa e nelle località turistiche. I sindacati ancora una volta riaccendono i riflettori sui problemi di personale e risorse perché le criticità non vanno in ferie. La segreteria di area vasta della Cgil evidenzia l’ennesimo taglio delle risorse sulla sanità: non vengono tolti dal governo i vincoli di spesa alle assunzioni nel servizio sanitario pubblico. Nell’Asl Toscana Nord Ovest "è stato ridotto in questi due anni di circa 300 unità e sarà ulteriormente ridotto il numero dei professionisti: meno medici, Oss, infermieri, tecnici, amministrativi, e così non vengono garantite risposte adeguate alle infinite liste di attesa. Si lavora con la costante richiesta di aumento di produttività, da una parte con la presenza del rischio clinico, di aggressioni al personale socio sanitario, e dall’altra il processo di privatizzazione del diritto alla salute, con cittadini costretti a richiedere prestazioni a pagamento".

Nonostante il quadro fosco l’azienda ha presentato ai sindacati pochi giorni fa il piano ferie "un numero di assunzioni non rispondente ai reali bisogni, per un territorio, dall’isola d’Elba a Pontremoli, dove nel periodo estivo vi è un super afflusso di turisti e quindi di maggiore richieste di prestazioni ed attività con lavoratori che ancora hanno ferie da smaltire del 2023".

Non va meglio nei Cup dove la protesta coinvolge più categorie sindacali, le segreterie Fp Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti: un settore che conta in Toscana 1.500 dipendenti istituzionali e 400 in appalto in libera professione, finiti più volte nel mirino per problemi sulle prenotazioni. "Negli ultimi tempi sempre più frequentemente siamo intervenuti per rispondere a vari tentativi più o meno velati di far ricadere la responsabilità della situazione delle liste di attesa per le prenotazioni di prestazioni sanitarie su questi lavoratori, tacciati o di non avere formazione e professionalità adeguate, o di non eseguire correttamente le procedure, o addirittura quali autori di gravi virgolettati dai quali, in nome e per conto degli stessi, prendiamo fermamente le distanze. La grave situazione in cui versa il servizio sanitario – rimarcano i sindacati - in termini di tempi di attesa per fruire delle prestazioni sanitarie è oggi il tema di primo piano e questi lavoratori in appalto sono i primi a scontrarsi quotidianamente, in quanto prima interfaccia dell’Azienda Sanitaria con l’utenza, con i disagi e i malesseri di cittadine e cittadini che giornalmente accedono agli sportelli. Pertanto, non comprendendo la bieca strumentalizzazione messa in atto, ricordiamo che quanto accade espone inevitabilmente questi operatori addetti ai front office ad un rischio per la loro salute e sicurezza inaccettabile".