Lanfri e Coda: scalato il Monviso Ora manca solo il Cervino al tour

Il campione paralimpico entusiasta: "Le aspettative non sono state deluse E’ andato tutto bene"

Sotto certi aspetti, come il Tour de France che comincerà a breve. Invece di scalarle in bicicletta, loro lo fanno direttamente sulla roccia, rischiando molto di più, pur con uguale fatica.

Ennesima impresa, nel tour estivo tutto italiano, di Andrea Lanfri e Massimo Coda: i due alpinisti hanno l’obiettivo di scalare alcune delle vette più famose della nostra penisola. Ad oggi ne manca solo una al completamento della lista: dopo Marmolada, Gran Paradiso, Monte Bianco ed infine il Monviso (scalato in questi giorni), questa avventura, totalmente made in Italy, sta arrivando al completamento. L’ultima vetta, il Cervino, previsto per il 5 e 6 settembre, sarebbe la ciliegina sulla torta.

"Siamo saliti dalla cresta Est, per poi scendere dalla via normale e le aspettative non hanno deluso. Abbiamo deciso di percorrere questo itinerario sul Monviso per allenamento in occasione della salita alla cresta del Leone sul Cervino – ha raccontato Lanfri – e, mentre salivamo, abbiamo sentito un boato fortissimo e ci è tremata la terra sotto ai piedi; avevamo inizialmente creduto in un terremoto, ma subito dopo abbiamo visto la grande nube di polvere e abbiamo subito pensato ad una frana. Per fortuna è andato tutto bene". Questo a testimonianza dei pericoli che si possono incontrare in questo tipo di attività. Tutta esperienza che andrà a fortificare il campione lucchese il quale, come tutti ormai sanno, coltiva un sogno che rappresenterebbe l’apice, il culmine della sua storia alpinistica, ma anche quella mondiale: l’Everest. Il tetto del Mondo, con i suoi 8848 metri, da sempre il massiccio dell’Himalaya che deve il nome al colonnello George Everest (inviato a misurare la montagna dal governo inglese), è nel mirino degli alpinisti. Scalarlo, significa immortalità sportiva.

M. Stefanini