
Questi mesi all’insegna del Covid-19 hanno condizionato non poco lo sport, a cominciare da quello dilettantistico, tradizionalmente il più debole. Ne parliamo insieme con Andrea Cavallini (foto), classe 1987, lucchese di Sorbano del Vescovo, valido atleta e, nello stesso tempo, addetto stampa del Gp Parco Alpi Apuane-Team Ecoverde.
Ci parli di Cavallini atleta...
"Ho iniziato con l’atletica leggera nel settore giovanile dell’Atletica Virtus Lucca, fino a quello assoluto. Ho cominciato come quattrocentista, gareggiando, poi, sulle distanze tipiche del mezzofondo veloce. Con la Virtus ho partecipato come titolare a una finale di serie “A” argento, con la conquista del titolo italiano, due finali di serie “A“ oro assolute e due giovanili, oltre ai campionati italiani individuali. Ho avuto un lungo periodo di stop, dal 2009 fino al 2016. Poi ho ripreso l’attività con il Gp Parco Alpi Apuane del presidente Graziano Poli, dove ho allungato le distanze di gara e partecipato a varie edizioni di campionati italiani di corsa campestre e corsa su strada. Da gennaio sono in prestito alla Podistica Castelfranchese, squadra con la quale abbiamo raggiunto la finale nazionale di corsa campestre, al momento sospesa per l’emergenza sanitaria".
Come si è allenato nel periodo di lockdown?
"Personalmente ho utilizzato i rulli da ciclismo, rimanendo in casa, in quanto, in coscienza, mi sentivo in dovere di rispettare le norme di distanziamento sociale previste per contribuire al contenimento dell’emergenza. Siamo riusciti a organizzare assieme ai miei compagni della Podistica Castelfranchese allenamenti di gruppo tramite programmi come Zwift o Rgt Cycling e rulli interattivi. E’ stato un modo simpatico per ovviare al periodo di chiusura totale, praticando un’attività in grado di unire molte persone, anche se a distanza. E’ stata un’emergenza enorme anche a livello economico, sanitario e sociale, con tutta una serie di conseguenze e problematiche che faremo fatica, secondo me, a lasciarci alle spalle".
Come si sta comportando il mondo del podismo?
"In questo momento non ci sono date certe per quanto riguarda la corsa su strada e i vari recuperi come i campionati di corsa campestre. Ci sono state molte iniziative a livello regionale per non allontanare le persone dal mondo della corsa, creando eventi nel rispetto delle regole, cioè correndo da soli e inviando la propria prestazione rilevata con il Gps. Ricordo, a questo proposito, l’organizzazione proposta da Graziano Poli e dal GP Parco Alpi Apuane con il recente “Diecimila d’Italia“ che ha contato oltre 700 partecipanti".
E per il futuro?
"Vedo un po’ di problemi per l’organizzazione di eventi sportivi, specialmente a livello locale per le piccole associazioni. Dovremo vedere quali disposizioni saranno ufficializzate e quanto saranno applicabili alle piccole realtà delle gare provinciali. La speranza è che possa esserci una rinascita, magari graduale, che faccia tornare il tutto ad una normalità che, per adesso, pare essere solo un lontano ricordo".
Dino Magistrelli