
"Otto olimpiadi, ma l’emozione è sempre tanta". Parola di Albano Pera, ieri atleta, oggi commissario tecnico della nazionale italiana di tiro a volo, che da Capannori è volato in Giappone al fianco dei suoi ragazzi e ragazze, che formano il team più forte al mondo in questo sport: nell’edizione di Rio vinsero ben 5 medaglie (2 ori e 3 argenti). Pera, classe 1950, ha fatto 2 edizioni da atleta e ben 6 da coach: la prima volta nel 1988 a Seoul (Korea) poi, Atlanta’96, Sydney, Atene, Pechino, Londra e Rio.
"Ho saltato Barcellona – racconta - nonostante avessi vinto il pass olimpico, perché il mio coach di allora disse che ero troppo vecchio, salvo poi vincere l’argento 4 anni dopo ad Atlanta nel’96. Oggi Tokyo. I miei ragazzi sono molto competitivi, figurano ai primi posti del ranking mondiale, ma questo nel nostro sport non significa granché. Ci sono tante varianti in gioco e bisogna sempre essere al top".
Le aspettative per la squadra italiana sono altissime e la pressione è tanta: "I miei ragazzi e ragazze sono pronti – sottolinea il coach -, sia dal punto di vista fisico, tecnico e mentale. Adesso tutto questo va messo in pratica". Albano Pera ha però portato con sé un’ arma segreta: "Come al solito quando vado in trasferta ho l’olio di Valgiano è un po’ un portafortuna, ed é il migliore al mondo". A preoccupare il coach sono soprattutto i fattori esterni: "Qua è estremamente caldo, con tanta umidità – ci racconta da Tokyo -. Il sole picchia più forte. Al campo di tiro poi, ad un’ora dal villaggio olimpico, non c’è molto vento e il clima è veramente torrido". E poi c’è il Covid che preoccupa tutti: "Non tanto per le conseguenze sulla salute – spiega Pera -, siamo tutti vaccinati, ma perché un tampone positivo significherebbe lo stop e la fine di un lavoro e di un sogno durato 5 anni di sacrifici. Le misure sono molto strette.
Ogni giorno tutti dobbiamo sottoporsi a un test obbligatorio, pena l’esclusione. Sono indicate le norme che tutti conosciamo: distanza, mascherine, lavarsi le mani, gel ecc. ma poi sui trasporti sembra che il virus non ci sia. I pullman per andare e tornare dal campo di tiro sono strapieni. Assurdo. Alla riunione tecnica generale ho sollevato il problema, spero che cambi qualcosa". Albano Pera poi rivolge il pensiero, alla famiglia, agli amici, e a tutti i lucchesi: "Voglio ringraziate tutti per l’affetto e per il tifo, che si sente anche da quaggiù: vi abbraccio tutti".
Barbara Di Cesare