
L’assessore ai Lavori pubblici e vicesindaco Matteo Francesconi
Non se ne parla da tempo, ma il progetto sembra aver ripreso vigore. Un teatro da oltre 500 posti a Capannori una volta intercettati i fondi del PNRR. Il Comune avrebbe dovuto partecipare ad un bando specifico per fondare e realizzare teatri nuovi, invece è uscito quello per ristrutturare quelli già esistenti. Infatti il Municipio di piazza Moro ha sfruttato questa occasione per il nuovo look del cinema Artè, in particolare con la sistemazione del tetto e una concezione diversa dell’ingresso della luce e del calore. Essendo costruito in vetro, sinora i problemi erano notevoli, soprattutto durante il solleone estivo. C’è però da evidenziare come la struttura in centro sia adibita più che altro a cinema e sala congressi.
La domanda sorge spontanea, ha ancora senso la costruzione di uno spazio culturale con il palcoscenico, i camerini, la platea, con la presenza di Artemisia, il centro culturale a Tassignano e in centro a Capannori Artè?
Se poi dovesse diventare realtà il velodromo, adatto ad ospitare anche concerti e spettacoli, ci sarebbe davvero bisogno di una nuova struttura di questo genere? "E’ un’opera che richiede cospicui finanziamenti, i contenitori adesso li abbiamo - specifica l’assessore ai Lavori pubblici e vicesindaco Matteo Francesconi - ci concentriamo sui contenuti. Inoltre la priorità adesso è la riqualificazione delle frazioni, anche dei paesini collinari, ci sono in gioco 28 progetti aperti. Se poi nel 2025 capiterà l’occasione anche per il teatro, vedremo. E’ chiaro che la questione per il momento è in stand by. Senza contare che tra ricerca risorse e progetto definitivo, i tempi si dilaterebbero notevolmente. C’è anche la Residenza Artistica sulla via Romana che sta partendo".
Tra l’altro ad Artè, oltre al grande schermo, nel recente passato ci si è adattati anche ad ospitare rappresentazioni e persino stagioni di prosa. Tutti gli altri Comuni della Piana (Altopascio, Porcari, Montecarlo) hanno un teatro e Capannori, il più grande e popolato, non lo ha, anche se i cosiddetti "contenitori" per fare cultura sono molti.
E poi dove sarebbe eventualmente costruito? L’obiettivo era quello di farne un punto di riferimento in zona centrale, tra l’attuale Artè e Lunata. Ma le prospettive sono cambiate.
Massimo Stefanini