Open day per “stanare“ l’epatite C: "E’ asintomatica ma insidiosa"

Appello del dottor Sauro Luchi (primario San Luca): “Il test è un semplice pungidito a risposta immediata“. Sabato screening gratuiti alla Cittadella e in centro grazie anche alla Misericordia, Croce Rossa e Croce Verde.

“In Italia ci sono ancora circa 300mila persone che hanno l’epatite C. L’importanza dello screening sta proprio nell’individuare queste persone”. A parlare è Sauro Luchi, direttore del reparto di Malattie infettive al San Luca, che invita tutti i cittadini che hanno tra i 34 e i 54 anni ad aderire alla campagna di prevenzione “TestiamoCi contro l’epatite C”, partita lo scorso settembre e ancora in corso anche in tutto il territorio dell’Ausl Toscana nord ovest.

“Oggi abbiamo a disposizione farmaci che con soli due-tre mesi di trattamento fanno guarire i pazienti nel 97 per cento dei casi. E’ un risultato eccezionale – aggiunge Luchi – perché l’epatite C è una patologia importante. Nel 30% dei casi può evolvere verso la cirrosi, verso l’insufficienza epatica, verso il tumore del fegato. Individuare soggetti che sono portatori di questa infezione, che nell’80 per cento dei casi è asintomatica, vuol dire guarirli ed evitare complicanze”. La campagna consiste nel prelievo di una goccia di sangue capillare, effettuata con un “pungidito”, per la ricerca degli anticorpi anti-HCV.

Il campione di sangue viene analizzato in tempo reale, il risultato è comunicato in pochi minuti e viene rilasciato anche in forma cartacea. In questi due giorni lo screening è in corso tra il personale dell’Asl. Per la popolazione l’appuntamento è con l’Open day di sabato 16, sempre gratuito, che sarà attivo dalle 9 alle 12 al Campo di Marte edificio A ambulatorio altro prelievo, poi anche in via Fillungo (Croce Rossa), di fronte alla chiesa di San Cristoforo sempre sabato dalle 16 alle 18, in piazza degli Scalpellini (Misericordia di Lucca, Anpas e Croce Verde) dalle 15 alle 18.30 a Fornaci di Barga, al centro socio sanitario in via dell’Asilo, dalle 9 alle 12.

Fino ad oggi, con qualche difficoltà nel reperire personale infermieristico, la Misericordia ha testato quasi 60 pazienti, tutti risultati negativi all’epatite C. Su 200 test effettuati invece dalla Croce Rossa, 2-3 hanno intercettato la positività. “Torna la proporzione – evidenzia il dottor Luchi – di una percentuale che va intorno alle 0.6% in Italia. Le fasce di età al momento sono quelle che maggiormente sono esposte al rischio, ma verranno sicuramente ampliate“. Fondamentale il supporto degli enti di assistenza, ieri in conferenza stampa rappresentati dal proposto della Misericordia, Luca Papeschi e da Alessandra Barsi per la Croce Rossa.

Laura Sartini