La beffa filosofica. Un nuovo sonetto di Alessandro Meschi

LA BEFFA FILOSOFICA

S’era delle merde, a ripensacci,

ma l’insegnante di filosofia

cominciava davero a scoglionacci,

e alla’ si cucino’ con gran maestrìa.

Vando volea ‘nda’ avanti ‘un ispiegava;

dal posto ci faceva legge ‘l testo,

pogo alla volta, e po’ lo commentava.

Ma ‘un si ‘apiva nulla, buio pesto.

Di buzzo bono si stilò ‘n foglietto,

altisonante, ‘on parolone grosse,

ma senza senso, e vando venne letto

lo commentò ‘ome se nulla fosse,

per illustracci ‘l succo del concetto.

Risate a sganasciassi. Con la tosse.

Era finita lì. Ma un maladetto

s’alzò dal banco e verso le’ si mosse.

E sghignazzando ni portò ‘l biglietto.

Poverina, ni fece ‘n brutto effetto.