Una preziosa occasione per fare il punto con il mondo dell’associazionismo riguardo i corregionali, e soprattutto i lucchesi, che da tempo non vivono più in Italia. In tanti ieri in San Micheletto per celebrare la Giornata annuale dei "Toscani nel mondo", un momento importante anche per rinsaldare i legami di vicinanza e per discutere delle politiche che la Regione ha messo in campo per rafforzare il legame tra la nostra terra e chi ormai vive lontano.
"Da ex Lucchese nel mondo – ha commentato il sindaco Mario Pardini – ho potuto conoscere bene il forte senso di comunità delle persone all’estero. I toscani nel mondo sono oggi oltre 200mila e una buona percentuale è proprio di Lucca. Avere così tante persone all’estero per noi istituzioni significa dover lavorare per valorizzare e rafforzare il legame tra noi e loro. Le nuove generazioni lo stanno un po’ perdendo, è quindi importante continuare a valorizzare questo ‘ponte‘".
"La nostra associazione, fondata più di cinquant’anni fa, a livello regionale è l’unica ad avere un’articolazione internazionale con una rete di associazioni all’estero – ha aggiunto Ilaria Del Bianco, presidente dell’associazione Lucchesi nel Mondo - Siamo pronti a lavorare per far comprendere non solo alle istituzioni regionali ma anche a quelle locali che questa Toscana fuori dai confini geografici rappresenta un’opportunità che può avere delle ricadute notevoli in termini di promozione turistica ma anche di sviluppo economico".
Presente anche il presidente della Regione, Eugenio Giani: "Lucca, tra le nostre province, è senza dubbio la capitale dei toscani nel mondo. Come Regione abbiamo cercato risorse, anche con l’ultima variazione di bilancio, per sviluppare iniziative su questo tema. Siamo una delle poche nazioni che ha più italiani all’estero che nel nostro paese e i legami sono molto profondi. Un tempo gli italiani erano immigrati di serie b, tanti hanno anche dovuto cambiare nome, adesso per fortuna le cose sono cambiate: all’estero, chi è italiano, ne è orgoglioso. Il pericolo più grande per le associazioni è la dispersione, dobbiamo fare di tutto purché questo non avvenga".
Ma cosa ha fatto la Regione per i "Toscani nel mondo"? Il lavoro è stato tanto: prima di tutto è stato ricostruito un sistema di governance per coloro che vivono all’estero. È stata infatti snellita l’organizzazione mantenendo un unico organismo di governo, ovvero il consiglio dei toscani nel mondo, che ha potuto mantenere legami e fare riunioni a distanza grazie agli strumenti telematici. Sono stati poi rinnovati i coordinamenti continentali, un momento fondamentale per riattivare le relazioni con il mondo delle associazioni. Nel settembre del 2022, inoltre, è stato ricostituito formalmente il consiglio dei toscani nel mondo che ha messo in campo una lunga serie di iniziative. Nel biennio 2023-24 è stato trattato il tema sulla nuova migrazione mentre, grazie alle università, è stato fatto un censimento dei toscani all’estero che si sono dimostrati tutti estremamente disponibili a collaborare e a lavorare insieme. Sono stati inoltre attivati corsi di lingua italiana e riprese le attività di sostegno alle associazioni.
Giulia Prete