Tutti uniti per compiere un’altra impresa

Massimo

Benedetti

Il messaggio più importante lo hanno dato i tifosi, prima della partita, con lo striscione srotolato in Curva Ferrovia: "Per l’onore di Spezia, lottiamo per questa salvezza".

I giocatori lo hanno visto e hanno onorato la maglia. Tutti, nessuno escluso, con una prestazione di grande volontà, nonostante le assenze importanti e gli errori che potevano compromettere la partita. Alla fine hanno portato a casa un punto che è senz’altro guadagnato. Tutti uniti per compiere un’altra impresa, dovrà essere sempre così per restare in serie A. Dirà Mihajlovic che nel finale ha inserito Sansone, una punta, al posto di Medel, un difensore, perché voleva vincere. Ma quelli vestiti di bianco hanno fatto quadrato, non hanno più commesso errori e anche con un pizzico di fortuna (quel pallone nell’area piccola non agganciato da De Silvestri) ce l’hanno fatta. Lo Spezia più bello lo abbiamo visto nel primo tempo, quando colpito a freddo da Arnautovic dopo 6’ ha tenuto il Bologna basso, cercando di pareggiare, ma senza scoprirsi troppo. I felsinei erano in vantaggio senza aver fatto nulla o quasi, lo dimostra anche il conto dei calci d’angolo prima del riposo: 7-0. Lo Spezia aveva tirato in porta dopo appena 10 secondi con Gyasi che si era visto ribattere il tiro da Skorupsky, poi ha avuto altre occasioni soprattutto con Kovalenko che non ha centrato la porta. Siamo alle solite, gli Aquilotti giocano bene ma pungono poco, come a Torino con la Juventus. Ci ha pensato Bastoni a mettere fine all’ingiustizia, con un gran fendente prima del riposo. L’autogol di Schouten ha illuso che il pomeriggio potesse essere trionfale, ma lo Spezia si è fatto trovare un’altra volta con la linea difensiva troppo alta e Arnautovic ne ha approfittato. Non è arrivata la vittoria, ma le Aquile alla ’quinta’ hanno un punto in più rispetto alla scorsa stagione.