Non arrivano punti ma rimane la prestazione

Massimo

Benedetti

Così fa male. Vedere il Napoli fare ’melina’ nei minuti di recupero, è solo una magra consolazione. A San Siro contro l’Inter lo Spezia aveva perso senza recriminazioni, allo Stadium contro la Juventus aveva giocato una buona gara ma senza tirare mai in porta, ieri al Maradona avrebbe meritato di più. Il Napoli ha vinto all’89’ con il gol di uno dei peggiori in campo, Raspadori, che non aveva messo in difficoltà lo Spezia come l’anno scorso col Sassuolo. Ma la sua ’zampata’ ha deciso la partita quando le Aquile e i loro tifosi davanti alla tv (il settore ospiti era chiuso e lo sarà anche al ritorno al Picco) credevano di avercela fatta. Non è arrivato il punto, ma la consapevolezza di potersela giocare con tutti è un dato di fatto. La palla gol più clamorosa prima del gol partenopeo, l’aveva avuta proprio lo Spezia con Kiwior che è stato di gran lunga il migliore in campo.

Lo Spezia è scaramantico e si presenta in maglia nera come l’anno scorso, bastasse quello... Comunque la squadra messa in campo da Gotti c’è, addirittura il primo e il secondo calcio d’angolo della partita sono a suo favore. Il Napoli col passare dei minuti prende il sopravvento e lo Spezia va un po’ in affanno, ma quando gli azzurri tirano in porta trovano Dragowski pronto. Nel primo tempo le Aquile hanno avuto anche due occasioni da gol, la prima su errore del Napoli in un passaggio, che poteva essere gestita meglio. La seconda con il capitano Gyasi che si fa quaranta metri palla al piede e poi dal limite dell’area scarica una sassata di destro che impegna Meret in tuffo. Se si pensa che all’intervallo il Liverpool perdeva 3-0, andare negli spogliatoi sullo 0-0 è già qualcosa. Nel secondo tempo il Napoli preme ma non riesce a sfondare e Spalletti deve far ricorso a tutti i suoi titolari per vincerla. Anche con fortuna.