L’urlo dei tifosi: "Aquile, siete nella storia"

Tanta sofferenza poi la grande gioia degli oltre 400 presenti a Udine. Trasferta da sogno fra gesti di fair-play e...addii al celibato

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di Fabio Bernardini

"Ubriachi di gioia per una salvezza che è già storia". Per l’intero popolo spezzino le emozioni incredibili vissute alla Dacia Arena di Udine restano pillole indelebili di felicità scolpite per sempre nel cuore: "Lacrime di gioia indimenticabili, il nostro amato Spezia è ancora in Serie A!". L’entusiasmo incontenibile per l’impresa della salvezza passerà alla storia per i cori di giubilo degli oltre 400 fedelissimi presenti in Friuli, per i caroselli ad oltranza in città, con annesse campane a festa della cattedrale di Cristo Re e per l’abbraccio di centinaia di appassionati dei colori bianchi a tecnico, giocatori e dirigenti al loro rientro al ‘Ferdeghini’ a notte fonda. A centinaia hanno atteso il pullman di rientro dall’aeroporto di Pisa per ringraziare le Aquile, fra cori, urla, bandiere tanta gioia. Al settimo cielo Roberto Bellandi: "Ho vissuto la partita in una sorta di bolla, una sofferenza assoluta per oltre 90’ con un saliscendi di emozioni pure. Con le armi della grinta tutti noi abbiamo conquistato una storica salvezza. Sarebbe bello che Motta e i giocatori, in occasione del match contro il Napoli, arrivassero al ‘Picco’ con il trenino, come accadde nel 2006 per la promozione in Serie B, per ricevere le giuste ovazioni di tutta la città". Incontenibile la felicità di Maura Rossi del club ‘Cavatorti’: "Una soddisfazione del genere non l’ho mai provata in vita mia, uno spettacolo che non dimenticherò mai. Ai gol degli Aquilotti e al triplice fischio ho provato sensazioni uniche e indescrivibili. Abbiamo fatto mille chilometri ma il ritorno è stato meraviglioso con canti e allegria a dismisura. Una salvezza che abbiamo conquistato insieme". Provato dalla giornata ma immensamente felice Michele Masala: "Penso di avere sfiorato l’infarto tanto ho vissuto con trepidazione ogni istante della gara. I gol di Verde, Gyasi e Maggiore ci hanno ’drogato’ di felicità. Quanto prima esaudirò il fioretto per la salvezza: mi recherò da Baccano a Porto Venere a piedi. Seguo lo Spezia dal 1987, per me un altro di Serie A è qualcosa di unico e magico, solo chi ha vissuto le polveri della Serie C può capire cosa stiamo provando". "Il 14 maggio resterà per noi tifosi nella storia - afferma Claudio Felisso -, dopo Padova e Verona, aggiungiamo Udine nell’album dei ricordi più belli. Le sensazioni provate per questa salvezza sono addirittura maggiori di quelle dello scorso anno visto che abbiamo potuto festeggiare allo stadio". Commosso Luca Piromalli: "Al gol di Gyasi sono scoppiato in lacrime, mentre al triplice fischio mi sono precipitato a salutare tecnico e giocatori, uno sfogo di tensione e felicità. Le urla di Motta sono le nostre: gioia unica e piena. Ora cori ad oltranza e spumante a go-go". Chiude Pierluigi Billotti che racconta anche un bell’episodio a fine partita: "Giornata memorabile. Un plauso a tutti noi, ma anche ai tifosi dell’Udinese che hanno brillato per sportività. Abbiamo trovato all’autogrill alcuni supporter friulani che ci hanno fatto i complimenti, ci siamo scambiati le sciarpe: lo sport è questo".