Lo Spezia ha pagato a caro prezzo gli errori. Ma non si può parlare soltanto di sfortuna

La sconfitta di Parma rispecchia la stagione. Il gol fallito di Kouda è non meno clamoroso di quello sbagliato al Picco contro la Cremonese

Lo Spezia ha pagato a caro prezzo gli errori. Ma non si può parlare soltanto di sfortuna

Lo Spezia ha pagato a caro prezzo gli errori. Ma non si può parlare soltanto di sfortuna

Giunti alla trentatreesima stazione di questo calvario sportivo, non vorremmo più sentire parlare di sfortuna, di se, di ma o di sconfitte immeritate, come ha detto D’Angelo nel dopo-partita. Al contrario, il ko di sabato non fa una piega e rispecchia perfettamente la stagione dello Spezia. L’errore di Kouda è non meno clamoroso di quello che il giovane comasco fece sullo 0-0 in casa con la Cremonese, anche se non ce la sentiamo di mettere la croce addosso a un ragazzo che veniva da due mesi di assenza. L’errore di posizionamento di Mateju sul primo gol, l’ennesimo preso dallo Spezia su palla inattiva nel corso della stagione, è molto grave e la deviazione sul tiro di Hernani è figlia dell’errato posizionamento dovuto al colossale ritardo in copertura.

L’errore di Zoet è fuori scala, come i pennini di un sismografo che saltano, ma è indicativo di una squadra che non progredisce: l’olandese anche sabato ha fatto vedere la sua bravura tra i pali in più di un’occasione, ma in quattro anni non è riuscito a migliorare di un minimo il gioco con i piedi, ormai fondamentale per un portiere moderno.

Chichizola aveva problemi tecnici più da portiere piuttosto pronunciati (lo ricordiamo molto balbettante nel suo esordio in Coppa a Perugia) ma nei tre anni allo Spezia, sotto l’ottima cura di Maurizio Rollandi, fece passi da gigante. Oggi lo ritrovi con i suoi punti di forza intatti, ma probabilmente ignoti a Kouda, che ha tentato un dribbling contro uno che ha piedi migliori di almeno due terzi della rosa dello Spezia e che è formidabile sulle uscite basse.

Vedi Pio Esposito e Moro e poi una bestia come Bonny e ti metti a ridere, pensando a certe panzane estive, ma in generale nessuno di questa squadra è cresciuto in modo significativo durante il campionato. Non è un caso il calo sistematico, anche e non solo atletico, nei secondi tempi, lo si è visto persino col Lecco e a maggior ragione al Tardini, contro una signora squadra che non si è nemmeno accorta della reazione dello Spezia e che a un certo punto ha provato a farsi gol da sola con Circati per movimentare un po’ l’atmosfera.

Era evidente che lo Spezia non aveva nessuna possibilità di pareggiare e se il Parma ha un torto, è quello di aver tenuto la partita aperta troppo a lungo, prima che Zoet ristabilisse involontariamente le giuste gerarchie. Il bilancio in classifica è negativo e meno male che l’Ascoli ha preso due pali, altrimenti sarebbe stato disastroso.

Peccato che il Modena abbia esonerato Bianco, perché con Bisoli siamo certi che la caduta libera sarà fermata. Ma è inevitabile chiedersi con chi questo Spezia possa fare i tre punti nelle cinque stazioni che restano per evitare il tracollo.

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