Equilibrio spezzato da quattro minuti di pressing rossoblù

Lo Spezia perde molto malamente a Bologna, come da tradizione, al termine di una partita di rara bruttezza, nettamente al di sotto degli standard tecnici minimi esigibili in serie A. Il freddo e la noia regnano sovrani, tra decine di passaggi sbagliati, anche di difficoltà elementare. Sarebbe la classica partita da zero a zero, a patto di non fare gravi svarioni difensivi e di giocare con un pizzico di ordine, visto che anche il Bologna non scherza in questa corsa al brutto. L’equilibrio viene spezzato da quattro minuti di pressing rossoblù, con quattro corner consecutivi. Drago salva un paio di volte ma nulla può su Posh, al quale un goffo Bourabia spalanca la porta in modalità grottesche. In partite del genere è difficilissimo recuperare, specie se non hai niente da dare. Lo Spezia costruisce solo una doppia occasione grazie a Reca che ruba palla su Orsolini, ma il portiere bolognese è bravo, anche a superarsi sull’accorrente Gyasi, come sempre l’ultimo ad ammainare il vessillo della resa. La ripresa è ordinaria amministrazione per i padroni di casa, che non rischiano niente e raddoppiano sfruttando una voragine difensiva. Gotti vede uscire subito Kovalenko, offre l’ennesima chance a Maldini: il figlio d’arte si distingue per una prestazione assolutamente inconsistente, non è la prima e non sarà l’ultima. Persino Moutinho in pochi minuti sembra fare qualcosina più di lui, pur denotando carenze difensive inammissibili in A: il suo infortunio pare serio, auguri. Si prega di non scherzare col fuoco (Holm che esce tenendosi gli adduttori preoccupa non poco, Gyasi sarà squalificato col Napoli) e andare sul mercato a prendere un paio di certezze, prima che sia troppo tardi.

Mirco Giorgi