Aquile penalizzate dai tanti infortuni e Nzola dipendenti

Generale ammissione, sulla stampa nazionale, che lo Spezia di Bologna è solo relativamente valutabile in quanto martoriato dalle assenze. Matteo Dalla Vite sulla Gazzetta dello Sport riconosce che "lo Spezia – ridotto all’osso e che via via perde pure Kovalenko e Moutinho – ha saputo tener viva la partita fino alla ripresa: ha tampinato Skorupski, cambiato modulo, schiumato rabbia e volontà". Più avanti, elogio di mister Luca: "Gotti le ha provate tutte, va detto. Ha cercato le controffensive con la tattica e con gli uomini che aveva, coi cambi possibili e guardando il cielo per i tanti infortuni che "piombano" una squadra comunque credibilissima, a tratti piacevole". Nel contesto stona però il titolo, che recita "Spezia, resa senza lottare". Più che fulmineo invece Stefano Budriesi su Tuttosport dove lo Spezia viene liquidato subito all’inizio come "menomato" e basta. Già più analitico il Corriere dello Sport-Stadio, su cui Claudio Beneforti parte scrivendo che "la vittoria del Bologna è stata netta, perché lo Spezia è stato pericoloso solo una volta negli ultimi attimi del primo tempo"; tuttavia, successivamente il medesimo ammette che "dire che il Bologna ha costruito una partita di grandi contenuti tecnici non sarebbe corretto, tenendo conto delle difficoltà dello Spezia sul piano dell’organico". Soltanto il tabellino sulla Repubblica, La Stampa ci aggiunge uno "Spezia ko" nei titoli. Da parte sua il Corriere della Sera scrive che "Lo Spezia, alle prese con tanti infortunati (in attacco pesa l’assenza di Nzola), resiste mezz’ora ma poi cede alla maggiore qualità e all’organizzazione degli uomini di Thiago Motta". Pagelle…solo Dragowski strappa il sette sulla Stampa, per il resto si va dal cinque al sei e mezzo, sia sui quotidiani sportivi che su quelli politici.

Andrea Catalani