I porti fra crisi e lavoro. Occupazione stabile nello scalo spezzino, Carrara in crescita

"Nonostante il calo dei traffici la flessione dei lavoratori è esigua". Così il report dell’Autorità di sistema presentato al Comitato. Alla Spezia il 2022 si chiude con 1.291 ’diretti’ rispetto ai 1.302 del 2021

La Spezia, 3 agosto 2023 - Alla Spezia calano i traffici via container ma l’occupazione nello scalo flette meno, in proporzione, rimanendo sostanzialmente stabile. Il porto di Carrara vive un magic moment, grazie alle rinfuse. Emerge dal "Piano dell’Organico" strumento-vedetta dell’Autorità di sistema portuale per monitorare l’occupazione diretta nei due porti e sviluppare politiche dedicate a sostegno della stessa. L’atto (oltre 150 pagine di numeri, grafici e analisi ) è stato presentato ieri all’Organo di partenariato e al Comitato di Gestione dal responsabile delle politiche del lavoro dell’Adsp Luca Perfetti. Gli abbiamo chiesto di scattarci un’"istantanea". Eccola: "Nonostante la grave crisi internazionale che ha contrassegnato il 2022 ed influisce, seppur in misura minore, sul 2023, il porto della Spezia si conferma solido ed estremamente resiliente, registrando un calo di addetti pari all’esiguo -0,84 per cento rispetto al 2021 (da 1302 a 1291). In condizioni assai positive si trova il porto di Marina di Carrara, che nel tonnellate di merci movimentate, in aumento del 60,2 per cento sull’anno precedente, segnando altresì un considerevole innalzamento del numero degli addetti portuali (da 196 nel 2021 a 223 nel 2022, ossia più 13,78 per cento".

I traffici nello specifico?

"Presentano un andamento differente: il porto della Spezia chiude il 2022 con un complessivo +0,6 per cento (in particolare, si registra una sensibile flessione nella movimentazione container e un considerevole aumento per le rinfuse liquide e solide); il porto di Marina di Carrara nel 2022 ha ottenuto un generale +60,2 per cento derivante da uno straordinario incremento del 403,6 per cento nelle rinfuse solide e un +59,9 nei ro-ro ed oltrepassando la soglia di 5.5 milioni di tonnellate movimentate".

La mappa dell’occupazione per età?

"In entrambi i porti, quasi la metà degli addetti portuali ha in prevalenza un’età compresa tra i 41 e i 54 anni, mentre risultano del tutto marginali le classi d’età estreme, ossia gli under 25 e gli over 60".

Provenienze?

"Predomina la nazionalità italiana. In numero inferiore risultano i lavoratori extra-comunitari e, del tutto marginale, la quota degli occupati comunitari".

Il numero di donne occupate?

"Risulta ancora esiguo: 88 alla Spezia (in lieve diminuzione rispetto al 2021) e 17 a Marina di Carrara (in leggero aumento rispetto al 2021)".

Infortuni?

"Nel porto della Spezia nel 2022 il numero di incidenti è sensibilmente diminuito (unitamente alle ore lavorate, segnando un -6,64 per cento rispetto al 2021), sebbene appaia doveroso ricordare si è verificato un infortunio mortale. Di contro, nello scalo di Marina di Carrara il numero di infortuni è aumentato, così come le ore lavorate rispetto al 2021 (+10,37 per cento)".

Rapporto fra operativi in banchina e personale in ufficio?

"La quota di operai è nettamente superiore rispetto al personale impiegatizio, raggiungendo il 75 per cento nel porto della Spezia e il 76 per cento nel porto di Marina di Carrara. Di contro, differiscono leggermente le mansioni operative più diffuse in ciascuno scalo: infatti, alla Spezia primeggiano gli operatori di piazzale, i trattoristi e gli operai generici, mentre a Marina di Carrara prevalgono gli operatori di piazzale, gli operai generici e i carrellisti".

La sfida del futuro?

"La formazione. La maggioranza delle imprese ha segnalato fabbisogni formativi: alla Spezia la sicurezza sul lavoro e il campo dell’anticaduta sono le materie più richieste; quest’ultima è indicata anche dalle aziende di Marina di Carrara, unitamente all’ambito dell’antincendio. L’Autorità di sistema portuale è impegnata a corrispondere alle necessità formative"