L’Arte le dà le chiavi dopo 13 anni: "Tra 40 sarà smaltito il bando 2023"

Il Sunia commenta sarcasticamente i tempi biblici necessari per l’iter di assegnazione delle abitazioni. La denuncia: "Mancano gli alloggi, cresce la povertà e viene azzerato il fondo per aiutare le famiglie".

Mentre negli ultimi mesi abbiamo scritto di diverse case popolari occupate, liberate grazie all’intervento della polizia locale spezzina ad allontanare forzatamente gli abusivi, registriamo che, dopo ben tredici anni, una persona è riuscita finalmente ad avere le chiavi di un alloggio popolare. Si tratta del 508° concorrente dei 1.848 partecipanti al bando di Arte del 2011.

Accompagnata dal segretario regionale del Sunia Franco Bravo e alla presenza dei geometri di Arte, sono state verificate le condizioni in cui l’alloggio è stato consegnato. "È stato segnalato solo lo stato di degrado della ringhiera del terrazzino e successivamente il mancato funzionamento del citofono apriportone – spiega Bravo –. Arte ha assicurato che provvederà nel più breve tempo possibile". Tutti soddisfatti, soprattutto la signora che, purtroppo non potrà però godere di questo alloggio con il marito. deceduto nel corso di questi tredici anni. "E non saranno neppure contenti coloro che avendo avuto un punteggio inferiore a quei 159 punti – continua Bravo – non potranno più sperare nell’assegnazione in base alla graduatoria del 2011. Anche le 2.418 famiglie che hanno partecipato al nuovo bando del 2023 (di cui il Sunia sollecita la pubblicazione, ndr.), non possono dormire sonni tranquilli. Se mediamente Arte ha assegnato negli ultimi 10 anni, 50 alloggi all’anno, ci vorranno 40 anni perché tutti abbiano una casa popolare".

E la situazione di mese in mese peggiora. "Mancano le case popolari, vengono azzerati i fondi destinati ad aiutare le famiglie a pagare l’affitto, viene azzerato anche il fondo destinato ad aiutare chi ha lo sfratto per una morosità incolpevole, aumenta la povertà, aumentano le occupazioni abusive, non si trovano case in affitto e gli affitti sono aumentati, crescono le famiglie che si rivolgono alla Caritas ed altri enti di solidarietà, aumentano i senzatetto". A Spezia ci sono oltre 300 alloggi popolari sfitti, a Genova 2000, a Savona circa 460. "Perché non viene finanziata la loro sistemazione? Perché si è fatta scappare l’opportunità data dal Pnrr, dal Pinqua? Cosa fare? La risposta che ci siamo dati è portare il problema casa all’attenzione del Parlamento, raccogliendo decine di migliaia di firme in tutto il Paese non solo di coloro direttamente interessati. Abbiamo iniziato anche alla Spezia, alcune centinaia di persone hanno già firmato e per il mese di febbraio pensiamo di intensificare la raccolta. Ci appelliamo allo spirito solidale della popolazione. Chi vuole darci una mano accolga questo appello venga al Sunia in via Bologna 82 dalle 8.30 alle 12 a firmare la petizione".