"Il responso di Rina Check sul progetto del nuovo Felettino a Ferragosto? Una delle cose più ridicole che abbia mai sentito. Senza contare tutti gli altri nodi irrisolti che pesano sulla realizzazione della nuova opera nei tempi indicati". Davide Natale, consigliere di minoranza in Regione oltre che segretario regionale del Partito democratico, da sempre in trincea sui temi della sanità, non fa mistero dei suoi dubbi e delle pesanti critiche all’azione della giunta regionale sulla gestione della pratica Felettino, rilanciati anche in un’interrogazione del 16 luglio scorso. "Il fatto è – osserva l’esponente dell’opposizione in Consiglio regionale – che sul piatto non c’è solo il problema del Rina, l’altro aspetto da considerare è la rimodulazione del rapporto pubblico-privato fra Regione e impresa. Con l’aumento dei costi, Guerrato ha chiesto l’adeguamento degli equilibri del partenariato e fino a quando il quadro finanziario non sarà chiaro non c’è da aspettarsi alcuna certezza sul nuovo Felettino. Insomma il combinato disposto delle due problematiche, verifica tecnica e revisione del partenariato, rischia di ingessare tutto l’iter. A quanto mi risulta, la richiesta di revisione non è stata ancora quantificata, ma dovrebbe restare entro i limiti dell’importo messo a gara. Questo significa che finiremo per mangiarci tutta la quota del ribasso d’asta, con un canone a carico del soggetto pubblico, Asl o Regione, da 15 milioni di euro per 25 anni. Tutto questo mi porta a dire che la vera data topica, in questa vicenda, non è ferragosto, ma il primo aprile. La realtà è che ci stanno prendendo in giro".
Altrettanto severo e pessimista sull’esito della partita del nuovo ospedale e’ Roberto Centi, all’opposizione con la Lista Sansa. "Come si possa garantire il rispetto della tempistica indicata comprimendo continuamente la data di partenza dei lavori non so proprio spiegarmelo – afferma –. Non me lo auguro, ma vedo in questo un grande rischio". Solo un problema di tempi tecnici? "Non c’è solo questo. Nel procedimento pendente la Regione non ha previsto fondi di accantonamento rischio, mentre paradossalmente lo ha fatto Asl 5. La giunta regionale non se ne preoccupa, mi auguro che il privato non vinca la causa". "Eppoi – aggiunge Centi – resta il nodo del rapporto con il privato e del canone da 15 milioni. La Regione non ha ancora detto ufficialmente che intende assumersene l’onere. Toti lo ha detto, ma nulla è stato messo nero su bianco".
Quanto potranno pesare sul futuro del Felettino le vicende legate all’inchiesta deflagrata a maggio e alle dimissioni di Toti? "Tecnicamente credo che non ci siano correlazioni, ma dal punto di vista politico-amministrativo non penso che il passaggio dalla vecchia alla nuova giunta, uscita dal voto, sarà indolore. E’ evidente che prima di mettere mano ad atti di una certa rilevanza la nuova giunta dovrà porsi il problema della presa di conoscenza e della responsabilità rispetto a quello che è stato fatto prima. Insomma per la macchina amministrativa nel suo complesso non potrà mancare una fase di verifica e di controllo. E i tempi dell’iter potrebbero risentirne".
Franco Antola