Costa, dall’edilizia ospedaliera allo sport

Le deleghe del Sottosegretario in "piena collaborazione" con Speranza e da elemento di discontinuità nel ministero della Salute

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Andrea Costa sta meglio da quando, quattro giorni dopo la nomina a Sottosegretario alla Salute il 1° marzo scorso, si è scoperto positivo con sintomi ed è stato posto in isolamento in un albergo-Covid di Fiumicino. Pur dolorante dalla testa ai piedi, con febbre e tosse, ha continuato a lavorare per concorrere al nuovo piano vaccinale. Al di là di tachipirina e vitamine a dargli la carica in questi giorni sono stati mole e qualità di felicitazioni e incoraggiamenti. Ieri poi sono arrivate le deleghe assegnate dal ministro Roberto Speranza e lo slancio operativo ha avuto un’impennata: nella camera spartana è arrivata anche una stampante e il telefono si è fatto incandescente.

Deleghe pesanti, prettamente politiche, tutte con potere di firma a sigillo del percorso decisorio (parallele a quello più tecniche del sottosegretario-medico Pierpaolo Sileri) quelle ottenute dal politico-maratoneta spezzino che, proprio in virtù di quelle, potrà essere propulsivo per l’attesa-chiave del territorio. Spicca infatti quella al monitoraggio dell’edilizia ospedaliera. L’effetto indotto è stata la richiesta al direttore generale del Ministero di portagli quanto prima il fascicolo dell’ospedale Felettino. Ma Costa si occuperà anche di tante altre cose: medicina dello sport, lotta al doping, politiche della Salute e sport; sanità ambientale; igiene e sicurezza degli alimenti col braccio operativo dei Nas dei carabinieri; prevenzione e percorsi terapeutici per superare le tossicodipendenze.

Deleghe richieste?

"Maturate nel confronto col ministro, in piena sintonia".

Lui è di Articolo Uno...

"La collaborazione è massima, le sfide a cui siamo chiamati impongono responsabilità. Lavoro e lavoreremo bene insieme E poi questo è un governo di larghe intese".

Lei, al ministero, è un elemento di discontinuità...

"L’importante è lavorare bene da qui in avanti, nel quadro degli altri cambi di passo decisi dal Presidente Draghi".

Obiettivo?

"Arrivare a metà aprile raggiungendo la quota di 500mila somministrazioni di vaccino per poi avere a fine settembre l’80 per cento della popolazione vaccinata".

Come?

"Con la nuova organizzazione delineata, frutto di accordi quadro da cui discenderanno le azioni delle Regioni, per dare corso alle vaccinazioni di massa: ricorso fino a 44mila medici di medicina generale, 60mila odontoiatri, 23mila medici specializzandi e di infermieri oltre l’orario di lavoro in strutture pubbliche; nelle aziende che ne dispongono, entreranno in scena i medici interni. Occorre fare presto e bene e favorire la serenità degli operatori".

Come?

"Con lo scudo penale, ad esempio".

Dopo quello che è successo con AstraZeneca...

"Al di là del verdetto di ieri sul punto di Ema che rilancia la fiducia, dovrà valere per tutte le vaccinazioni. Anche quelle con i vaccini che arriveranno, compreso quello di auspicata produzione interna. Dobbiamo attrezzarci per fronteggiare nuove epidemie. Mai più essere colti impreparati".

La programmazione degli arrivi dei vaccini è a misura dei bisogni?

"Sì, 16 milioni arriveranno a fine marzo, 52 milioni a fine giugno, 84 milioni ad inizio autunno, 40 milioni a fine dicembre, per un totale di 190 milioni dosi nel 2021".

Occorre pensare anche alle strutture...

"Questo governo con l’arrivo decisivo del generale Figliuolo ha previsto il ricorso ad aziende, caserme, palestre, complessi fieristici e religiosi. A tal proposito mia si permesso di ringraziare la Conferenza Episcopale Italiana. Ci attende una grande prova di comunità, avendo a cuore in primo luogo la messa in sicurezza immediata dei più deboli"

La svolta, sul punto?

"La vaccinazioni di persone con disabilità grave, dei congiunti, delle badanti".

In parallelo dovrà dare ali al nuovo Felettino...

"Mi sono ripromesso di mettere in agenda un controllo dello stato dei lavori ogni 15 giorni. Se emergeranno problemi mi spenderò per risolverli insieme a Regione, Comune e Asl 5".

Quali altri assist al territorio in virtù delle deleghe?

"Cercherò di tutelare la sicurezza alimentare anche dei prodotti tipici".

E per lo sport?

"Ho già coinvolto Stefano Mei, presidente della Fidal, per sviluppare dei progetti".

Per la sanità ambientale, non mancano criticità locali...

"Sì, per le bonifiche dovrò interfacciarmi col Ministero della transizione ecologica"

Mano tesa ai tossicodipendenti, anche. Come?

"Voglio occuparmi in profondità del loro recupero, valorizzando e facendo leva sulla cultura della solidarietà".

Che è parte del suo Dna...

"Certo, sono cattolico".

Di quelli moderati...

"Il mio percorso politico è cristallino. La mia casa è Noi per l’Italia. Il mio riferimento Maurizio Lupi".

Corrado Ricci