
Il Grifone ha trovato un’amara sorpresa nell’uovo di Pasqua. Il giudice sportivo, infatti, in merito al match Sangiovannese- Grosseto, quello della porte basse, ha deliberato di respingere il reclamo presentato dal Grifone, di convalidare il risultato della gara conclusasi con il punteggio di 1-1, di comminare alla Asd Sangiovannese l’ammenda di 300 euro per il tardivo inizio della gara e di addebitare la tassa di reclamo sul conto del Grosseto. Contro questa decisione il Grosseto proporrà ricorso alla Corte sportiva federale d’appello. Una decisione, quella del Giudice sportivo, che ha provocato rabbia e delusione tra i tifosi biancorossi, presenti ieri pomeriggio all’allenamento del Grifone. "Con simili episodi – hanno detto alcuni tifosi – il calcio si allontana sempre più dalla gente". Una decisione che sicuramente farà giurisprudenza, e che crea un precedente, dal momento che rappresenta un "unicum" nel suo genere. Allora leggiamo attentamente ciò che ha scritto il Giudice sportivo. "Letto il reclamo fatto pervenire a seguito di tempestivo preannuncio dal Grosseto, con il quale si chiede di infliggere alla Asd Sangiovannese 1927 la sanzione della perdita della gara in epigrafe, per avere il sodalizio presentato al direttore di gara, prima dell’inizio gara, specifica riserva scritta in merito all’altezza delle porte e che l’arbitro avrebbe autorizzato lo svolgimento della gara ‘in condizioni di assoluta irregolarità del campo di gioco’, non avendo la Sangiovannese rimediato alla situazione denunciata dal Grosseto, bensì creato una sorta di fossosolco esattamente in corrispondenza della linea di porta che, oltre a rendere disomogeneo il terreno, essendosi creato uno scalino, lo ha reso certamente più pericoloso". Lette le controdeduzioni dellaSangiovannese, con cui si chiede il rigetto del reclamo e la omologazione della gara; rilevato come il direttore di gara, nel proprio referto, affermi chiaramente che: a) la società Grosseto presentava alle 14.28 una riserva scritta che contestava l’irregolarità delle porte del terreno di gioco; b) il direttore di gara, con l’ausilio dell’attrezzatura messa immediatamente a disposizione dalla squadra locale "accertava che l’altezza di entrambe le porte era di 235 cm"; c) in seguito ad immediati lavori di sistemazione, la società locale è riuscita a regolarizzare le porte e le sue relative dimensioni; d) in ragione di quanto precede la "gara è iniziata con 36’ di ritardo (15.06). Il direttore di gara, a cui è rimessa ogni valutazione sulla regolarità del terreno di gioco, su richiesta di codesto giudice sportivo, ha inviato un supplemento al proprio referto di gara in cui non offre alcun riscontro alle circostanze lamentate dal sodalizio reclamante, ma a maggior chiarimento dettaglia quanto già esposto, specificando che la società ospitante ‘ha immediatamente provveduto ad abbassare il dislivello che era presente nelle linee di porta’ e successivamente il medesimo primo ufficiale di gara ha provveduto ‘insieme ai dirigenti e ai capitani delle due squadre’ a misurare ‘la distanza tra l’estremità bassa della traversa e la linea di porta che misurava 2,44 mt, così da rendere regolari le porte del terreno di gioco’". Ricordiamo che la terna di questa "storica partita" era composta dall’arbitro Gabriele Caggiari di Cagliari e dagli assistenti Diego Massa di Carbonia e Leonardo Moroso di Sassari.