Maturità, che attesa. Mancano 83 giorni al primo vero esame

Le impressioni degli studenti al rush finale dell’anno scolastico, che segna un passaggio fondamentale nella vita: i loro timori e i loro sogni.

Maturità, che attesa. Mancano 83 giorni al primo vero esame

Maturità, che attesa. Mancano 83 giorni al primo vero esame

Meno ottantatré giorni all’esame di maturità. Conto alla rovescia per gli studenti maremmani in vista del grande giorno. Per i ragazzi della quinta superiore sta per girarsi una pagina del libro della vita, conclusiva di un capitolo durato cinque anni. Aria ricca di emozioni nei corridoi scolastici. Come hanno celebrato i cento giorni? Avranno nostalgia dei banchi di scuola o non vedono l’ora di sentire il suono dell’ultima campanella? Le emozioni sembrano trovare tutti d’accordo, ansia per l’esame e la voglia di non volersi separare dalle amicizie create. I professori,sono diventati i porti sicuri oltre ad essere il faro che gli ha illuminato il percorso negli anni. Tra sogni, ambizioni e realtà, alcuni studenti grossetani (Polo Manetti-Porciatti e Alberghiero) si sono raccontati. "Il mio stato d’animo attuale – afferma Tommaso Bambagioni, della classe 5AM indirizzo Meccanica e Meccatronica – è un po’ di stress. Pensare al prossimo anno mi rende nostalgico perché non rivedrò più i miei compagni tutti i giorni. Abbiamo festeggiato i cento giorni in discoteca la domenica e il lunedì insieme ai prof. Per il futuro non ho dubbi, il mio sogno è il ciclismo, che già pratico a livello professionistico. Voglio continuare". "Sono contento – spiega Diego Bartolomei, indirizzo meccanica – di questi anni e di averli sfruttati al meglio. Non sono ancora sicuro di ciò che farò il prossimo anno, vedrò dopo l’esame. Ricorderò la cena dei cento giorni e la gita che faremo a breve. Sarà quel racconto che non mancherà ai figli e nipoti.Mi mancherà anche la paura del prof che sta per interrogarti". "Sono un po’ teso – dice Leonardo Arzilli indirizzo energia – ma voglio uscire al meglio da questo percorso. Non vedo l’ora di iniziare il prossimo anno, sarà un’avventura. Farò l’università, ingegneria meccanica. Poi mi specializzerò in ingegneria del veicolo". "Ho un po’ d’ansia per l’esame – afferma Sofia Mazzei – devo ottenere un buon voto perché sarà essenziale per un concorso. Mi indirizzerò su un lavoro per cui ho studiato. I professori sono diventati come una famiglia. L’ultima campanella mi scuoterà, lascerò i miei compagni, ma stiamo già programmando di rivederci". "Sono in ansia e tensione – afferma Davide Caputi della quinta accoglienza turistica – voglio dare il massimo. Ho grandi aspettative. Il prossimo anno andrò all’università o a lavorare all’estero, in Giappone, che amo.Vorrei integrare le mie passioni". "L’ultimo giorno mi emozionerò – dice Mattia Didu della quinta produzione dolciaria – sono curioso di vedere se realizzerò i miei sogni. Voglio continuare l’attività di famiglia al forno Naldini. La cosa più bella è l’amicizia che ho creato con altri due compagni. Sono dispiaciuto perché sappiamo che ci perderemo. La cena dei cento giorni l’abbiamo festeggiata con tutto l’istituto". "Sono pronto – spiega Riccardo Chiezzi, 5APD – per il prossimo anno ma triste. Emozioni contrapposte tra felicità di essere arrivato alla maturità ma triste di lasciare i miei compagni. La torta dei cento giorni è stata cucinata da noi. Andrò a studiare all’Alma. Dopo farò uno stage all’estero. Andrò dove mi porta la cucina, dove c’è più innovazione e cose da scoprire". "Sono – dice Martina Stellacci, 5APD – in ansia ma anche gioiosa per il futuro. Farò l’università. Poi vorrei aprire un locale. Sono dispiaciuta per la fine di questo capitolo, mi mancheranno i miei amici. Ho scelto questa scuola perché ho sempre cucinato con mio babbo". Citando Vecchioni "sogna ragazzo sogna,ti ho lasciato un foglio sulla scrivania, manca solo un verso a quella poesia puoi finirla tu", siete pronti?

Maria Vittoria Gaviano