La Bussola chiude dopo 35 anni di attività. Ieri è stato l’ultimo giorno di lavoro per lo storico ristorante di Mario Lacchini, diventato negli anni un punto di riferimento a Porto Santo Stefano non solo per i residenti, ma anche per i turisti e per tanti vip presenti e passati, da Renato Zero e Raffaella Carrà fino a personaggi del calcio come Giovanni Trapattoni e Alessandro Nesta. La Bussola riaprirà in seguito con una nuova gestione: Lacchini passa il testimone e, per lui, è il tempo dei ringraziamenti in occasione dell’ultimo giorno di chiusura avvenuto ieri. "Un giorno che porta con sé una marea di emozioni contrastanti – dice –. È con il cuore gonfio di gratitudine e la mente piena di ricordi che annuncio il mio ritiro dopo tanti anni indimenticabili alla guida di questo ristorante. Il momento di appendere il grembiule e la gioia di poter finalmente dedicare del tempo a me stesso è inebriante. Sono emozionato all’idea di intraprendere nuovi percorsi che la frenetica vita nella ristorazione spesso non permetteva. Non posso fare a meno di sentire il calore dei momenti condivisi, degli amici stretti, dei clienti che sono diventati parte integrante della famiglia". "Un ringraziamento speciale va a tutti coloro che hanno lavorato al mio fianco – prosegue – che hanno condiviso le fatiche e le vittorie di questo viaggio impegnativo e straordinario, non li menziono tutti ma su tutti Antonio Solari in cucina e Sirio Solari in sala. Ogni membro del team ha portato il proprio contributo, trasformando questo locale in un luogo dove la passione per la buona cucina si è fusa con la calda accoglienza. A tutti i cari clienti voglio esprimere la mia profonda gratitudine. So che il fuoco della passione culinaria continuerà a ardere in questo locale, guidato da altre mani esperte". La Bussola ha aperto i battenti nel 1988 e, nel tempo, per Lacchini è diventato sempre più difficile trovare personale qualificato o da formare. "Chiudo in primis per la stanchezza accumulata in questi 35 anni – sottolinea –, sono stanco ma appagato. Ma anche per la difficoltà estrema a trovare personale, non ci sono più ricambi di persone che puoi far crescere perché non c’è più l’approccio giusto nei giovani. Ho sempre voluto fare una ristorazione diversa, con i prodotti della tradizione abbinati all’innovazione, con un’evoluzione per il palato che ci ha dato un bel riscontro tra i clienti in tutta Italia e tra gli stranieri. Abbiamo puntato molto sulla pasta fatta in casa e gli abbinamenti pesce-verdura e alla cura dei clienti, che da noi si sono sempre sentiti a casa".
Andrea Capitani