Export in crescita. Paese che vai, prodotti maremmani che trovi nei piatti

Olio, vino, formaggi, carne e affettati sempre più apprezzati anche nei mercati esteri che adesso valgono oltre 230 milioni. Castelli: "Risultati importanti alla luce del contesto geopolitico".

I frutti e i prodotti agroalimentari made in Maremma piacciono molto anche all’estero. In soli dieci anni i prodotti maremmani della tavola finiti oltre il confine nazionale hanno compiuto uno straordinario salto in avanti esattamente del 84% in più, e del 25% nel 2023. Nell’arco di un decennio il valore delle esportazioni dell’agroalimentare è balzato da 124 milioni ai 230 milioni dell’ultimo anno. Sono la filiera olivicola, che da sola vale quasi il 70% dei flussi in valore e quello vitivinicola a trainare il commercio estero e, sorpresa, non è l’Unione europea il mercato di riferimento. L’80% ed oltre di olio, vino, formaggi, salumi finisce nelle case degli americani che hanno acquistato 145 milioni di euro di prodotti alimentari dalle imprese grossetane. A dirlo è Coldiretti Grosseto sulla base dell’analisi dei dati Istat relativi al 2023. La provincia di Grosseto, nonostante lo scatto bel lungo superiore alla media regionale (+5%) si piazza però solo al settimo posto nella speciale classifica stilata da Coldiretti Grosseto ancora molto lontana dalle prime posizioni occupate da Firenze (900 milioni) e Siena (667 milioni).

"L’agroalimentare si conferma essere una locomotiva sempre più importante e strategica dell’economia maremmana. È una crescita incoraggiante che non ci deve però far perdere di vista la realtà. – dice Simone Castelli, presidente Coldiretti Maremma –. Questi risultati sono ancora più significativi alla luce dell’attuale contesto geopolitico ed economico ma anche del fenomeno del tuscany sounding e delle frodi agroalimentari che generano un volume d’affari pari a quello delle esportazioni. In questo senso il nuovo regolamento europeo sulle Dop e Igp approvata dal Parlamento europeo punta ad alzare il livello di protezioni, anche sulle piattaforme online, per tutelare le produzioni di qualità del nostro Paese e della nostra regione".

Ma quali sono i Paesi stranieri che amano di più i prodotti maremmani? A spingere sono il mercato americano che cresce del 21% toccando i 145 milioni euro e quello comunitario dei 27 Paesi con uno scatto del 25% ed un valore di 37 milioni di euro di cui poco meno di 5 milioni frutto delle relazioni commerciali con la Germania (+4%). In flessione le esportazioni nel Regno Unito (-10%). Ininfluente il mercato cinese con 800mila euro. I due prodotti più venduti e richiesti sono l’olio (e derivati) con un valore di 176 milioni di euro di cui 145 milioni destinati al solo mercato a stelle e strisce ed appunto le bevande, il vino, con 23 milioni di flussi ed una incidenza, sul totale delle esportazioni, del 10%. Più distanti, ma sempre con segno più, la commercializzazione di frutta e ortaggi lavorati (+30%) con un volume d’affari di 5,4 milioni di euro e la filiera lattiero-casearia (+11%) con 3,3 milioni di euro. Stabile quella della carne, che comprende anche salumi ed insaccati, con 8,4 milioni di euro.

Nicola Ciuffoletti