Otto sfide senza subire gol Muro Igor-Milenkovic

La fase difensiva protagonista in positivo del rendimento della squadra. E poi l’alternanza dei portieri, grazie al lavoro del preparatore Porracchio

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Il motto di inizio stagione, che Vincenzo Italiano aveva scalfito nella testa dei suoi giocatori, era stato: "Difendere bene e attaccare benissimo". Due aspetti complementari sui quali la Fiorentina ha a lungo lavorato ma che in questa fase di stagione (dove la squadra ha raccolto dieci punti nelle ultime cinque gare, terzo miglior rendimento insieme alla Lazio) stanno vedendo privilegiata la fase difensiva, che anche nell’ultimo turno contro il Bologna è stato l’elemento chiave per blindare un successo mai così prezioso, che ha permesso a Biraghi e compagni di restare attaccati al treno-Europa. Grazie alla vittoria per 1-0 contro i rossoblù, oltretutto, la Fiorentina è riuscita a migliorare anche il dato dei suoi clean sheet, ovvero le gare concluse senza subire gol. E questo sia in assoluto (quella di domenica è stata la partita numero otto in stagione terminata senza reti al passivo, dopo quelle contro Cosenza in Coppa Italia, Udinese, Cagliari, Spezia e Salernitana nel girone d’andata oltre a Genoa e Atalanta nel girone di ritorno) sia al cospetto degli emiliani: nelle ultime dieci gare casalinghe in Serie A contro il Bologna, la Fiorentina ha infatti subito un solo gol, un dato da record. "Il nostro è un manicomio tra i pali" ha scritto sui social il preparatore dei portieri Angelo Porracchio, l’uomo a cui più di tutti si deve la crescita di Terracciano in porta. E questo non solo per il lavoro con i piedi, ma anche per il timing delle uscite dell’estremo difensore, ormai passato dall’essere riserva a certezza.

Una gratificazione non da poco per Porracchio, al quarto anno di lavoro al fianco di Italiano, laureato in scienze motorie (ex insegnate di educazione fisica) e al momento preparatore dei portieri più giovane di tutta la Serie A. Ma il merito dei soli quattro gol subiti nelle ultime cinque gare va anche al resto della difesa e in particolare al giocatore che più di chiunque altro ha avuto una crescita esponenziale. Anche contro il Bologna, la prova di Igor (e chi, sennò) è stata infatti pressoché perfetta: il 90% dei passaggi riusciti, dietro solo al match-winner Torreira, addirittura dieci recuperi e uno sprint in velocità di 32,9 kmh. Facile a dirsi, un po’ meno a metterlo in pratica quando sei alto 1,85 m e hai un fisico da culturista da quasi 90 kg. Anche sul brasiliano però Vincenzo Italiano ha vinto la sua personale scommessa, facendo del centrale un punto di riferimento imprescindibile (a giudizio del tecnico Igor è il giocatore più bravo nel far ripartire l’azione in verticale) e prendendosi anche la responsabilità di spedire in panchina un investimento a doppia cifra come Martinez Quarta. L’Igor-mania, a Firenze, è già iniziata.

Andrea Giannattasio

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