Ora Cabral deve convincere tutti Due partite per lasciare il segno

Le difficoltà di inserimento, il peso di sostituire Vlahovic. Arthur pensa al presente (e alla prossima stagione)

di Angelo Giorgetti

Restano da giocare due partite che potrebbero aggiungere molto alla storia della Fiorentina targata Italiano, ma anche a livello individuale alle proiezioni e speranze future che riguardano Arthur Cabral, arrivato alla fine di gennaio subito dopo la cessione di Vlahovic alla Juve e rimasto in versione inespressa. Primi tre mesi e mezzo complicati – nuova lingua, nuovo Paese, nuovo calcio – e nessun segnale definitivo è arrivato dall’attaccante brasiliano acquistato dal Basiliea per 14,5 milioni, più 2 di bonus.

Cabral è in sostanza un oggetto da scoprire: quante potenzialità sono rimaste inespresse? Quanto sarebbe stato diverso il suo contributo se – invece che in corsa e al posto del capocannoniere – fosse arrivato in estate con meno pressioni e partite meno decisive da giocare? Quanto gli allenamenti estivi con Italiano e la migliore conoscenza del nostro campionato avrebbero cambiato le prestazioni?

Tante le domande sul conto di Cabral, che all’inizio ha dovuto anche aspettare il proprio turno perchè Piatek, arrivato i primi giorni di gennaio, si era già inserito bene (e soprattutto segnava: nessun allenatore sostituisce un bomber che va in gol con regolarità).

Quando Cabral ha avuto a disposizione i proprio spazi, ha cercato si sfruttarli ma gli è riuscito in modo diverso rispetto alle speranze, perché la "conversione italiana" dei 65 gol segnati nelle 106 partite con il Basilea ha ridotto il bottino svizzero alle 2 reti realizzate in 731 minuti in maglia viola.

Oltre a quelle, 1 assist e 21 tiri verso la porta. A proposito di reti viola: di rapina e comunque con grande senso dell’opportunismo quella segnata a Reggio Emilia contro il Sassuolo, davvero pregevole quella messa a segno a Napoli. Bella percussione, destro piazzato sull’angolo lontano. Niente di casuale, insomma.

C’è tanto ancora da scoprire su Cabral, da alcune partite preferito da Italiano a Piatek per la capacità di partecipare al gioco, certo con caratteristiche diverse rispetto a Vlahovic, ma sempre con lo spirito del centravanti che si mette a disposizione anche lontano dall’area di rigore. Da rivedere, Cabral, anche per quanto riguarda le potenzialità tecniche: dovranno migliorare soprattutto i controlli (in Italia la velocità della palla è superiore) e la capacità di lottare nell’uno contro uno con il diretto marcature. Soffertissime alcune prestazioni, compresa quella contro Smalling nella partita che la Fiorentina ha vinto con merito rilanciandosi per la corsa europea.

Domani a Marassi altra chance per il centravanti brasiliano, poi la Juve e subito massima concentrazione da parte dei dirigenti viola per costruire la nuova Fiorentina. In cui Cabral – considerato anche l’investimento – avrà sicuramente un posto. Vedremo se in prima fila, oppure no.

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