Torino-Fiorentina, Italiano: "Restiamo attaccati alle prime. Fuori casa serve più furore”

L'allenatore viola è stato protagonista di un dopo partita piuttosto infuocato con il collega Juric. Poi si è tutto chiarito in diretta televisiva

L'allenatore viola Vincenzo Italiano (Foto Ansa)

L'allenatore viola Vincenzo Italiano (Foto Ansa)

Firenze, 2 marzo 2024 - Partita nervosa, spigolosa, conclusa con una sorta di far west nei pressi delle due panchine. Vincenzo Italiano ha analizzato così la serata a fine partita. "Penso siano situazioni dove si fraintende. Io stavo parlando col quarto uomo, volevo interpellare lui ma poi subentra l’adrenalina. A volte si arriva a tali battibecchi, ma penso non sia nulla di particolare, ci siamo visti col suo vice ed è tutto a posto. Non è la prima volta che capita con Ivan, succede, ci si stringe la mano e si va avanti. Volevo chiedere una cosa a Cairo ma qualcuno mi ha fermato".

Sulla gara, che serata è stata?

"Parliamo della partita, è quello che conta. Nella ripresa potevamo sfruttare la superiorità numerica anche se non è facile perché il Torino ha pensato solo a difendere, chiuso sotto la linea dell'area di rigore con struttura e fisicità. Certo, potevamo vincerla, ma ci abbiamo provato. Mancano undici partite, tutti vogliamo vincere, ottenere risultati e raggiungere i traguardi. Al fischio finale ci si chiarisce e ci si stringe la mano".

Vi siete chiariti con Juric?

"Con Juric ancora no, con il suo staff sì. Finita la partita discorso chiuso e si riparte. Con il presidente Cairo non è successo niente, volevo solo salutarlo perché ho una stima esagerata". (Più tardi i due allenatori si sono chiariti in diretta televisiva, ndr...)

Problema trasferta per la Fiorentina?

"La classifica è bella, siamo lì dietro le grandi. Fuori casa dobbiamo essere più intraprendenti, con più furore come in casa. Spesso ci abbiamo messo del nostro, spesso c'è stata sfortuna. Oggi abbiamo avuto tre palle gol, anche se non era facile. Il pareggio ci dà continuità, l'importante è stare lì attaccati".

Cosa vi sta dando in più Beltran? Come mai lo ha tolto all'intervallo?

"Temevo un qualcosa di pericoloso con gli ammoniti, volevamo mantenere la superiorità numerica. In questo momento poi lui soffre la fisicità e il Torino è molto fisico. Pazienza, perché sta facendo bene e sono molto contento della sua crescita. Adesso è molto più sciolto e decisivo, fa la punta, il trequartista e anche la mezzala".

Calendario in salita…

"L'anno scorso abbiamo giocato 64 partite, preparandole in due giorni. I primi tempi mi sono ammalato, non ero abituato. Adesso siamo riusciti a incastrare bene la preparazione e siamo veloci a cambiare strategia tattica. Abbiamo il vantaggio di essere insieme da tre anni".

Per la prima volta ha confermato la formazione dopo 141 volte…

"Abbiamo messo sul podio dei tre anni la prestazione con la Lazio, il premio è stata la conferma per tutti".

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