Hal, il robot che fa tornare a camminare leggendo il pensiero del paziente

Presentato al Don Gnocchi l'esoscheletro riabilitativo che permette la mobilità anche dopo lesioni midollari o ictus

Il prof. Yoshiyuki Sankai con l'esoscheletro (Giuseppe Cabras / New Press Photo)

Il prof. Yoshiyuki Sankai con l'esoscheletro (Giuseppe Cabras / New Press Photo)

Firenze, 05 ottobre 2019 - Si chiama “Hal” è legge il volere dell’uomo, riportando a camminare chi non lo può pià fare. L’esoscheletro inventato dal professore giapponese Yoshiyuki Sankari dell’Università di Tsukuba e direttore delegato di Cyberdyne, è entrato a far parte della dotazione riabilitativa della Fondazione Don Gnocchi di Firenze. Con delle placche sistemate sui muscoli degli arti inferiori per pazienti con lesioni midollari o cerebrali, permette di colmare la mancanza di passaggio dell’impulso bioelettrico e di far muovere le gambe quando il paziente lo desidera.

In maniera del tutto non invasiva, hanno spiegato il creatore dell’esoscheletro e i numerosi esperti presenti all’incontro al Don Gnocchi, può rendere vivo il “ricordo del movimento” e stimolarne la rigenerazione. Adatto per pazienti dai 12 anni in su, il robot andrà ad aiutare i professionisti della riabilitazione del Don Gnocchi, fondazione da anni impegnata nello studio degli esoscheletri e nella loro applicazione clinica, come ha spiegato il direttore sanitario professoressa Maria Chiara Carrozza.  

Manuela Plastina  

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro