Fiorentina: Italiano e l’ossessione del non-gol. Pradè: "Mercato? Difficile far di più"

Quella viola è la squadra con il record di tiri in porta nel turno di Conference: magra consolazione. Il tema dei giocatori ’bloccati’ per la paura di sbagliare

Italiano al termine della sfida con il Riga (Fotocronache Germogli)

Italiano al termine della sfida con il Riga (Fotocronache Germogli)

Firenze, 10 settembre 2022 - ​La Fiorentina è stata la squadra che nel turno di Conference ha tirato più volte in porta, addirittura 30. "Queste sono soddisfazioni", ha commentato un tifoso viola sul Web. Meglio rifugiarsi nell’ironia dopo l’1-1 contro il Riga, "una partita che dovevamo assolutamente vincere, senza se e senza ma", ha ammesso il direttore sportivo Pradè.

Resta il dato più clamoroso, così tanti tiri verso la porta per un solo gol: macché ironia, Italiano ha pochissima voglia di scherzare anche perché sta vivendo il primo vero momento complicato da quanto è a Firenze, almeno dal punto di vista ambientale. Come sta incassando le prime critiche?

C’è il rischio che trasferisca ulteriori tensioni sui giocatori, alcuni dei quali in chiara difficoltà quando in campo devono prendersi responsabilità? Il messaggio alla fine della partita contro il Riga fa pensare che l’allenatore viola stia cercando una via d’uscita, ma nello stesso tempo non riesca a spiegarsi come facciano i suoi attaccanti a perdere (calcisticamente) il senno davanti alla porta.

Problemi di mira o di personalità? E davvero qualcuno di loro – il primo pensiero va a Ikoné – in campo è così "impaurito" che preferisce non rischiare, piuttosto che sbagliare? E Cabral che ci prova sempre con la determinazione a metà? E Jovic, ex Real, che da metà area di rigore spara sulla luna? E Sottil che dà l’impressione di spaccare il mondo e poi non determina? E Gonzalez quando rientrerà per giocare una striscia di partite senza problemi fisici?

Ieri a margine della presentazione di Barak ha preso la parola il direttore sportivo Daniele Pradè, che ha risposto anche a domande sul mercato.

In particolare a una sul giudizio finale e anche sull’opportunità di lasciar partire Nastasic l’ultimo giorno di mercato rimpiazzandolo con Ranieri: "Non abbiamo rimpianti, abbiamo deciso di rinunciare a Nastasic trattenendo Zurkowski. Abbiamo fatto un ottimo mercato all’inizio, sostituendo chi era partito, poi abbiamo preso Barak, e aggiunto Zurkowski e Kouame che ad inizio mercato non era previsto che rimanessero. Ricordo che ci sono delle liste da rispettare. Lasciando Nastasic… Abbiamo pensato che Ranieri potesse fare al caso nostro, magari facendo crescere Krastev, su cui crediamo. Abbiamo fatto queste considerazioni, tutti seduti al tavolo assieme, dirigenti e allenatore. Può essere stata una scelta giusta o sbagliata, ma… Che dovevamo fare di più? Abbiamo preso Dodô, che ci mancava, abbiamo quattro difensori centrali più Krastev. Bajrami? Mai cercato. Dissidi con l’Empoli? No, situazioni di mercato".

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