Pandemia, in Toscana persi 3mila liberi professionisti

Lo rileva il secondo rapporto di Confprofessioni, che sarà presentato in diretta streaming. Intervengono il neodirettore di Irpet Nicola Sciclone e l'assessore regionale Alessandra Nardini

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Firenze, 2 giugno – Sono tremila i liberi professionisti che hanno perso il lavoro a causa della pandemia, con una flessione del 2,5 per cento. Sono invece 18mila i lavoratori in meno su scala nazionale. Lo rileva il secondo rapporto sulle libere professioni in Toscana, realizzato dalla Fondazione osservatorio di Confprofessioni, che sarà presentato venerdì 4 giugno in diretta streaming a questo link. Mentre tra il 2011 e il 2019 il numero di liberi professionisti è cresciuto complessivamente di quasi l'11 per cento, nel 2020, proprio a causa della pandemia, si registra l'inversione di tendenza.

Secondo il rapporto, i liberi professionisti più numerosi sono avvocati, contabili, consulenti aziendali, architetti o ingegneri. Prima del 2020 si è registrata una riduzione, anche se lieve, dei giovani toscani che si approcciano a questo lavoro e che rappresentano il 16 per cento del totale. Nella fascia tra i 35 e i 44 anni, il numero delle professioniste supera quello degli uomini (51 contro 49 per cento). Non a caso, in questi ultimi anni, il numero degli iscritti ad alcuni ordini professionali sono cresciuti proprio grazie alla componente femminile, come quello degli psicologi, delle professioni paramediche e educative, dei veterinari, degli avvocati, ma anche degli ingegneri e degli architetti.

“L’economia della Toscana, sulla scia di quella nazionale, ha subito una forte contrazione a causa di questa pandemia - commenta il presidente di Confprofessioni Toscana Ivo Liserani - ed è difficile preventivare quando il ciclo di crescita potrà riprendere in maniera decisa. Ci troviamo di fronte alla necessità di investimenti importanti e politiche espansive per la ripresa dell’occupazione e del reddito. La percentuale di inattivi e di disoccupati è cresciuta e nel mondo specifico dei professionisti si è assistito a una chiara contrazione che colpisce soprattutto i giovani, cioè coloro che hanno una posizione meno consolidata”.

“Al di là del valore economico e occupazionale - aggiunge il presidente nazionale di Confprofessioni, Gaetano Stella - il settore libero professionale è uno straordinario serbatoio di competenze qualificate e trasversali al servizio di cittadini e imprese che, tuttavia, ancora oggi in diversi contesti stenta a essere identificato come una forza sociale coesa e organica allo sviluppo del Paese e dei suoi territori”.

Alla presentazione del rapporto interverranno l'assessore regionale all'istruzione, formazione professionale e impiego Alessandra Nardini e il neodirettore Irpet Nicola Sciclone.

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