Consumi, Toscana al -15 per cento. Pesano pandemia e rincaro dei prezzi

Bankitalia stima per il 2022 un'inflazione al +2,8 per cento, per una stangata di oltre mille euro per le famiglie. Aspettative Confimprese per Natale: -22 per cento di vendite

Un supermercato (foto d'archivio Newpress)

Un supermercato (foto d'archivio Newpress)

Firenze, 18 dicembre 2021 - Ancora in calo i consumi in Toscana, che segnano a novembre 2021 e rispetto allo stesso mese 2019 un -15,6 per cento, contro il -13 che si registra a livello nazionale. Anche Firenze è tra le principali città italiane che segna il maggiore calo sui consumi, con una flessione del 21 per cento a novembre 2021 rispetto allo stesso mese 2019. I dati emergono dall'osservatorio sui consumi di Confimprese-EY. Nell'area del centro Italia il calo dei consumi è mediamente del -13 per cento.

Tra i settori, soffrono abbigliamento e accessori, che scendono del 21 per cento, mentre è al -12 per cento la ristorazione. Penalizzato per le restrizioni anche il settore viaggi, ancora al -26 per cento sul 2019 e vanno male i centri commerciali, che segnano a novembre 2021 un -19,4 per cento rispetto al novembre 2019. Resistono i negozi di vicinato, che chiudono con un -13 per cento. Quanto alle aspettative di vendita sul Natale da parte delle aziende, anche se si registrasse un aumento del 30 per cento sul 2020, il livello 2021 sul 2019 sarebbe comunque pari al -22 per cento a causa del forte decremento nel 2020 rispetto al 2019 (-40% in media).

“La fotografia di novembre – afferma Mario Maiocchi, direttore del centro studi retail di Confimprese – delinea un rallentamento rispetto al mese di ottobre che, con un -6 per cento sul 2019, era stato il mese migliore da marzo 2020 e aveva fatto sperare in un pieno imminente recupero. Si assiste, dunque, a una parziale battuta di arresto sulla strada del recupero dei livelli pre-pandemia che mostra come, anche in assenza di restrizioni, le preoccupazioni dei consumatori per la crisi sanitaria e le prospettive economiche pongano serie limitazioni a una piena ripresa”. “Secondo una nostra ricerca sulle propensioni di spesa natalizia, su questa incidono sia il pessimismo per i prossimi mesi, tornato ai livelli di febbraio-marzo di quest’anno, sia – aggiunge – gli acquisti effettuati durante il Black friday, in cui quasi una famiglia su tre ha approfittato degli sconti per comprare i regali di Natale e per il 24,2 per cento questo avrà un impatto consistente sugli acquisti natalizi”.

Anche per il 2022 le stime sui consumi sono tutt'altro che rosee. Bankitalia ha stimato che il tasso di inflazione si attesterà al +2,8 per cento, contro il +1,3 per cento previsto nelle indicazioni di sei mesi fa. Il rialzo dei prezzi, già pesante, ridurrà ulteriormente il potere di acquisto dei consumatori. Secondo Codacons, a questi livelli di inflazione, il rincaro medio annuo si attesterebbe a 1.117 euro per una famiglia con due figli.

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