Zic, i dischi dopo ’Amici’ "Cresciuto coi Dire Straits"

Da concorrente con la De Filippi al secondo progetto dal titolo "Smarties" Storia del musicista fiorentino classe 1997, gettonatissimo sul web

La partecipazione ad "Amici" di Maria De Filippi? E’ un ricordo per Lorenzo Ciolini, in arte Zic, fiorentino, classe 1997, seguitissimo sul web. La musica è diventata l’unica strada, giunta a una tappa rilevante, l’uscita del suol secondo album, "Smarties".

Zic, quando e come è nato "Smarties"?

"Un album non ha un vero e proprio compleanno, è qualcosa che piano piano arriva e che a un certo punto devi fare. Se penso all’inizio di questo percorso la mia mente va automaticamente all’estate scorsa ma in realtà ci sono pezzi dentro Smarties che risalgono anche a tempo prima, sicuramente però dopo aver scritto Top Level ho capito che ne avevo bisogno".

E Zic-musicista come nasce? "La musica è stata importante fin da subito, soprattutto grazie a mio padre, che mi ha cresciuto a pane Dire Straits, e Deep Purple. Ho cominciato a suonare la chitarra all’età di dieci anni ed è stata la svolta della mia vita. Sognavo di diventare un novello Jimi Hendrix, o un altro Jimmy Page".

Lo sogni ancora?

"Dall’incontro con Pio Stefanini ho potuto capire quanto immenso sia il mondo della musica. E collaborare con lui, per me che sono un curioso incredibile, mi ha aperto nuove frontiere. Se la chitarra resta il mio strumento e il mio primo amore, ora ho una grande passione per i sintetizzatori. E spendo tutto quello che guadagno nell’acquistare sintetizzatori: di recente ho acquisto un Roland SH2000, quello che usavano i Pink Floyd. Suonare il synth è come fare una scultura, puoi scolpire il suono, l’elettricità, ed è bellissimo".

E questo nuovo ‘amore’ sta influenzando la tua musica?

"Sì, io mi sento psichedelico, e la mia è una musica che unisce l’elettronica, la psyc e il cantautorato. Alla fine io non sono altro che un cantastorie, la mia poetica è fatta di piccoli particolari. Tutto ciò che voglio, e che non è da poco come obbiettivo di vita, è regalare un po’ di emozioni".

Allora tutto questo c’entra poco con "Amici".

"E’ stata un’esperienza dalla quale ho imparato qualcosa. Non a livello musicale però, ma a livello di rapporti con gli altri. Perché la musica non si fa in tv".

Fonti di ispirazione vera quali sono per te?

"Il territorio influisce moltissimo sul mio lavoro: la Toscana è la culla delle mie emozioni. Io vivo in campagna da sempre, e lo studio dove ormai da anni lavoro a Borgo San Lorenzo, insieme a Pio Stefanini, è anche quello immerso nel verde. Io credo nel potere degl’alberi, il fatto di stare lontano dalla città, dal caos, mi protegge e mi spinge a cercare una magia che nel silenzio di una collina è più facile da trovare".

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