Valdesi, un Sinodo con l'accento fiorentino

L'assemblea è stata presieduta da Valdo Spini. Quattro giorni di dibattiti tra laicità della scuola e la spinta per una chiesa capace di andare oltre i confini

Valdo Spini davanti alla Casa valdese di Torre Pellice

Valdo Spini davanti alla Casa valdese di Torre Pellice

Torre Pellice (Torino), 26  agosto 2021 - Il Sinodo delle Chiese valdesi e metodiste si è chiuso a Torre Pellice (in provincia di Torino) dopo quattro giorni di dibattiti e momenti di culto in parte in presenza e in parte online per fronteggiare la pandemia. Come sottolineato dalla moderatora della Tavola valdese, Alessandra Trotta (rieletta nel suo incarico) è stato un successo importante per le Chiese valdesi e metodiste  essere riuscite a portare in fondo un'edizione non semplice, dopo essere state costrette a uno stop nel 2020, sempre a causa dell'emergenza Covid.

Un'edizione che ha parlato anche fiorentino grazie alla presidenza dell'assemblea affidata a Valdo Spini (vicepresidente era Marco Fornerone) che ha messo la sua esperienza come ministro e come parlamentare al servizio di questo evento centrale nel calendario di iniziative valdesi.

"E' stato un Sinodo tra i più vivaci e tra i più pieni di argomenti della nostra storia _ ha detto Spini _ un Sinodo  molto partecipato e democratico". Spini ha sottolineato alcuni temi affrontati come, per esempio, quelli della laicità della scuola ("occorre superare le disuguaglianze tra chi si avvale dell'insegnamento cattolico e chi sceglie di non avvalersene"), del sostegno ai profughi afghani attraverso la riproposizione dei corridoi umanitari, modello già utilizzato con efficacia su vari scenari di crisi dal progetto Mediterranean Hope di Chiesa valdese, Federazione chiese evangeliche e Comunità di Sant'Egidio.

In generale, dal Sinodo è venuto un invito a essere "una chiesa capace di andare oltre i confini"

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