
Il mostro metallico sarà finalmente smontato: i pezzi trasportati via in notturna. Il 21 giugno cerimonia con il ministro Giuli. Poi un cantiere ’light’ per liberare il piazzale. .
"Entro giugno via il mostro di metallo" aveva annunciato Simone Verde, direttore delle Gallerie degli Uffizi, durante l’intervista in esclusiva a La Nazione all’inizio di maggio scorso. E adesso ci siamo: la gru nel piazzale degli Uffizi sarà smantellata in cinque giorni, dal 16 al 21 giugno. Le operazioni partiranno di notte quando arriverà una gru per smontare l’altra gru. "Finalmente via il mostro metallico" ribadisce Verde. "È un momento che Firenze attendeva da molto tempo. Adesso il volto della città torna intatto e inviolato in tutta la sua sfolgorante bellezza, dopo quasi venti anni. Questa operazione conferma che la buona amministrazione può trionfare nonostante le difficoltà tecniche che abbiamo dovuto risolvere in questi mesi e testimonia la determinazione delle Gallerie degli Uffizi a diventare, pienamente rinnovati, gli ambasciatori della cultura italiana nel mondo" sostiene il direttore che fin dal suo arrivo in città, a gennaio 2024, aveva promesso di togliere di mezzo la gru. A conclusione dei lavori di smontaggio della ’giraffa di ferro’, il 21 giugno sulla terrazza del museo, sopra la loggia dei Lanzi, è previsto un evento simbolico, alla presenza del ministro della Cultura, Alessandro Giuli, "che ha fortemente sostenuto l’iniziativa, per festeggiare la rimozione di fronte al panorama del centro cittadino finalmente libero" evidenziano dalle Gallerie.
Nei giorni successivi, quindi, prenderà il via l’allestimento del nuovo cantiere ‘light’, "incentrato sull’uso di un non impattante montacarichi, in modo da portare avanti in modo spedito ma senza nuocere all’estetica cittadina, i lavori per il completamento dei Nuovi Uffizi". L’area di cantiere (ora sono due) diventerà una per liberare il piazzale sottostante. La realizzazione del cantiere sostitutivo è stata resa possibile grazie al finanziamento, di circa 180.000 euro, messo a disposizione "da una cordata di imprenditori volenterosi" di cui fanno parte Stefano Ricci, Leonardo Bassilichi, Giorgio Moretti, Stefano Gabbrielli, Elisabetta Fabri, Marco Carrai, Confindustria, Enic, Fondazione Cr Firenze. Per poter arrivare allo smontaggio, il museo ha "silenziosamente e alacremente lavorato, fianco a fianco con il responsabile per i Nuovi Uffizi Valerio Tesi, alla completa riorganizzazione del cantiere, in modo da garantire l’approvvigionamento di tutti i materiali necessari nel minor tempo possibile, rendendo così irrilevante la presenza del macchinario".
La gigantesca gru, alta oltre 60 metri – e visibile da molti chilometri di distanza dalla città –, venne installata nel 2006 per effettuare le principali operazioni di carico, scarico e spostamento dei materiali nell’ambito del grande intervento di raddoppio degli spazi espositivi della galleria, non ancora concluso. In tutti questi anni si sono susseguite innumerevoli polemiche relative al danno estetico arrecato dal colosso meccanico alla bellezza incomparabile del panorama fiorentino. Svariati tentativi sono stati nel tempo effettuati per cercare di rimuoverlo, tutti senza successo, al punto che, alcuni anni fa, sono addirittura ‘fioriti’ account social con foto e post ironici incentrati proprio sulla presunta inamovibilità della gru stessa. Ma adesso si guarda al futuro, senza il colosso metallico.
Barbara Berti