Totogiunta a Palazzo Ma senza candidati Renzi e Schlein battono Nardella chiude le porte

Gli attacchi di Italia viva sono un’evidente richiesta di maggior potere. Il sindaco tiene per sé la delega all’urbanistica in una fase delicata. in cui cominciano anche a crearsi le alleanze verso le elezioni .

Totogiunta a Palazzo  Ma senza candidati  Renzi e Schlein battono  Nardella chiude le porte

Totogiunta a Palazzo Ma senza candidati Renzi e Schlein battono Nardella chiude le porte

di Ilaria Ulivelli

Non che Renzi le mandi a dire dietro. Ormai è uno stillicidio. Gli attacchi al sindaco Nardella si ripetono con una ciclicità costante. E il proposito è talmente evidente che non ci sarebbe neppure la necessità di un’interpretazione. Il senatore, leader di Italia viva, chiede un altro assessore nella giunta di Palazzo Vecchio. Forte del 14% raccolto in città alle elezioni politiche, Matteo Renzi vuole che la sua squadra si potenzi e scaldi i motori in vista di un alleanza (possibile?) per la corsa del prossimo sindaco che dovrà tenere in piedi la Torre di Arnolfo, mantenendo la guida del centrosinistra.

Un proposito velleitario quello di Renzi? Il neodirettore del Riformista quando si mette in testa un obiettivo è difficile che non lo raggiunga. Ma gli accordi poi si devono condividere. E il sindaco Dario Nardella al momento tiene ben strette le deleghe ritirate all’avvocata Cecilia Del Re. E le elezioni comunali, per quanto vicine (manca un anno) sono ancora sufficientemente lontane per fermare il fuoco (amico?).

Il nuovo terremoto è stato innescato dalla fuga in avanti dell’assessora che aveva intravisto nella sinistra schleiniana una possibile minaccia per il percorso verso l’approvazione del nuovo Piano operativo comunale e del piano strutturale che forniscono gli strumenti per disegnare lo sviluppo dell’urbanistica del prossimo decennio a Firenze.

Proprio lei – che era tra le donne in pole per la corsa a sindaco – ha fornito l’alibi per la sua eliminazione. Era già diventata troppo ingombrante e un po’ scomoda all’inquilino di Palazzo Vecchio: l’uscita sul tram al Duomo, argomento così divisivo da essere stato eliminato dal programma di governo di Nardella, e precedentemente anche di Renzi, è stato un incidente fatale.

Ma se da una parte Renzi prova a sfondare i portoni del palazzo, a sinistra bussa la nuova maggioranza Pd targata Schlein. Anche qui ballano i numeri. Nardella aveva inserito in plancia Andrea Giorgio – a guidare la marcia di Sclein a Firenze, che a sorpresa si è rivelata trionfale – e Cosimo Guccione in tempi non sospetti. Prima che il Pd consegnasse al congresso il suo destino a sinistra. Ma ora i conti non tornano più.

Per questo Nardella non può sottrarsi agli attacchi di Renzi. Per questo Nardella tarderà a rinominare il decimo assessore. Ma quanto potrà durare la difesa del fortino sotto assedio?

Il sindaco cercherà di difendere il Piano operativo. La delega all’urbanistica è troppo importante. E scatena sempre appetiti famelici. Anche in tempi di pace. Figurarsi oggi, con Renzi e gli schleiniani in credito di rappresentatività. E all’antevigilia di una fase in cui si comincerà a dover cucire le alleanze verso le elezioni.

Vero che il centrodestra a Firenze continua a fare talmente poco che faccia pensare abbia intenzioni almeno quasi serie alla prossima tornata. Anche se il vento che soffia potrebbe sollevare inusitate forze, dalle parti del centrosinistra si fanno i conti senza l’oste. Perché anche Schlein ha vinto senza che i vertici Pd avessero avvertito il minimo rischio che potesse succedere. E, a dire il vero, neppure gli schleiniani ci avevano creduto veramente.

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