Nuovo svincolo A1, battaglia in parlamento. I tempi di realizzazione dell’infrastruttura restano incerti. E quotidianamente le code a cavallo della Fi-Pi-Li all’altezza di Scandicci sono sempre più furibonde. Ma l’iter per costruire il nuovo ingresso autostradale è fermo nelle paludi romane, coi tempi di avvio lavori che rischiano di slittare oltremodo. "L’adeguamento dello svincolo di Scandicci non è fra le priorità del Governo – ha detto l’onorevole Simona Bonafé (Pd) – su una infrastruttura strategica per collegare l’A1 con la Fi-Pi-Li da completare originariamente entro il 2026, ancora nessuna data certa sui tempi di realizzazione". La vicepresidente dei Deputati Dem aveva presentato un’interrogazione proprio per avere il quadro della situazione. "In seguito allo sblocco della non assoggettabilità alla Procedura Via dello scorso marzo – ha detto Bonafé - ci aspettavano notizie concrete. Lo svincolo è necessario per diversificare i flussi di traffico e garantire sicurezza e vivibilità a quel tratto viario di rilevanza nazionale".
Nella risposta del Mit, si comunica che il progetto è nella fase di recepimento delle prescrizioni arrivate dal ministero dell’Ambiente. Su questo passaggio dovrà essere convocata una conferenza dei servizi con Regione e altri enti locali entro il mese di ottobre. Alla fine della quale Autostrade per l’Italia potrà trasmettere nuovamente il progetto esecutivo ai Trasporti per il via libera finale. La previsione sulla durata delle attività per l’adeguamento dello svincolo di Scandicci è, stimata in due anni dalla consegna dei lavori. Burocrazia permettendo.