Se la giustizia degenera in rissa

C’è l’inchiesta sui veleni, arsenico e vecchi trucchetti tra malavita, imprese e politica locale. E’ ci sono i veleni di un’inchiesta che la Procura di Firenze ha aperto su un tema appassionante: la Fondazione Open di Matteo Renzi è appunto una fondazione, o un partito camuffato? Da non dormirci la notte. Un episodio da Var. Nel secondo caso, però, spese e finanziamenti non sarebbero solo un fallo, ma illeciti veri e propri, e da qui il legittimo interesse della magistratura. Nel primo, di illegale ci sarebbe secondo Renzi tra l’altro il fatto che i Pm hanno usato suoi messaggi o intercettazioni senza chiedere l’autorizzazione al Senato. Come vuole la legge. Questo a grandi linee, ovviamente. Perché sulla vicenda stanno intervenendo in punta di diritto le massime autorità giudiziarie, tanto che il procedimento è stato sospeso giusto ieri in attesa di chiarimenti definitivi. E giusto in tempo perché il pm Turco potesse contestare con vigore a Renzi il contenuto di una intervista in cui il leader di Italia Viva ha espresso un pensiero diffuso e documentato sulle toghe: "Di voi non mi fido". Chi abbia prevalso, poco importa. E’ un dettaglio rispetto al fatto che se un Pm e un imputato si mettono a litigare in aula, e magari è il primo a cominciare, vuol dire che la nostra giustizia non è solo da riformare, ma da abbattere e rifondare. Non per una questione di bon ton, certo. Ma di una sostanza di cui si è persa la cognizione, e che non può riguardare interviste sgradite. Ci sono reati in quelle righe? Si denunci, e stop. A maggior ragione ora che, partito Creazzo, la Procura è in un limbo aspettando la nuova guida. Una scelta difficile, delicata. Per la quale non è avventato, guardando anche i super flop degli ultimi anni (Fondiaria, Menarini...) augurarsi la nomina di una figura terza, prestigiosa, che arrivi da lontano per osservare le vicende con serenità e distacco. Che sappia indagare sui veleni veri. E per le risse rimandi tutti al più vicino bar.